Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

I tredici omicidi di Cosa Nostra a Barcellona: l'accusa tiene davanti al Riesame

L’ordinanza di custodia confermata per Miano, Isgrò e Mastroeni, annullata per Genovese. Non hanno presentato istanze Gullotti, Di Salvo e Cannone

Tiene al vaglio del Riesame l’inchiesta della Distrettuale antimafia di Messina sui tredici omicidi non ancora chiariti del tutto, decisi da Cosa nostra barcellonese negli anni ’90.
Tredici omicidi che hanno avuto di recente una nuova lettura rispetto al passato grazie alla dichiarazioni del pentito barcellonese Salvatore Micale. Ha indicato mandanti e autori di quelle sentenze di morte decretate molto spesso solo per punire alcuni “ragazzi” che avevano sbagliato secondo i canoni della famiglia mafiosa, o realizzando furti in case “protette” oppure spacciando al di fuori del “giro” tradizionale governato dal gruppo, senza chiedere alcuna autorizzazione.
Erano complessivamente sette gli indagati che ai primi di di gennaio erano stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare siglata dalla gip Ornella Pastore: Giuseppe Gullotti “l’avvocaticchiu”, Salvatore “Sem” Di Salvo, Nicola Cannone, Stefano “Stefanino” Genovese, Giuseppe Isgrò, Carmelo Mastroeni e Vincenzo Miano.
Solo in quattro avevano presentato nelle scorse settimane l’istanza ai giudici del Riesame, ovvero Miano, Isgrò, Genovese e Mastroeni. I giudici hanno annullato l’ordinanza di custodia solo per Genovese, considerando non sufficienti gli indizi di colpevolezza a suo carico legati alle dichiarazioni di Micale e ai riscontri investigativi, e l’hanno confermata per gli altri tre indagati.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia