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Impianto dell’umido di Mili, brusca frenata: nessuna azienda presenta offerta

A frenare l’iter, la sorprendente decisione delle tre aziende che erano state selezionate dalla commissione per partecipare alla fase conclusiva dell’appalto gestito per la Srr Città Metropolitana, da Invitalia, di non presentate le offerte definitive.

Uno stop inatteso che allunga i tempi di avvio dei lavori. Parliamo della struttura che gestirà la frazione umida prodotta dalla città e da una parte della provincia del ciclo della differenziata che vale circa il 40% dell’intera quantità di rifiuti prodotta. Un’opera che verrà realizzata a Mili marina a pochi metri dall’impianto di depurazione dell’Amam.
A frenare l’iter, la sorprendente decisione delle tre aziende che erano state selezionate dalla commissione per partecipare alla fase conclusiva dell’appalto gestito per la Srr Città Metropolitana, da Invitalia, di non presentate le offerte definitive.
Un fulmine a ciel sereno che la Società di regolamentazione dei rifiuti che fa capo a 47 comuni della provincia, ha “scoperto”, tramite sempre Invitalia, solo mercoledì alla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte.
E ora che succede? Che fine faranno i 27 milioni di euro del Pnrr che Messina ha ottenuto per quello che sarebbe il primo vero grande impianto di nuova generazione della gestione dei rifiuti? Nessun pericolo di perdere la somma, a patto che però da ora in poi tutti corrano e parecchio veloce per rispettare i temimi, per ora, stringenti della rendicontazione del Piano di ripresa e resilienza che sono fissati per il settembre del 2026.
La Srr è pronta a porre rimedio a questo involontario “inciampo” che però rischia di far perdere almeno sei mesi sulla tabella di marcia.

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