Inizieranno nella mattinata del prossimo 8 febbraio, sul luogo dell'incidente, in contrada Migliardo, gli accertamenti tecnici non ripetibili ordinati dalla Procura di Barcellona per ricostruire la dinamica del tragico sinistro avvenuto la sera dello scorso 26 dicembre e che dopo giorni di agonia l’8 gennaio scorso ha causato la morte del macellaio centauro di Barcellona, Antonino Candita, 37 anni, sposato a padre di due figli.
Ieri, negli uffici della Procura della Repubblica, il sostituto procuratore Emanuela Scali, che coordina le indagini della polizia municipale, ha conferito l'incarico al consulente tecnico della Procura, l'ingegnere Santi Mangano, affinché ricostruisca la dinamica dell'incidente mortale e individui eventuali profili di colpa e cause che potrebbero avere determinato il decesso del motociclista, stabilendo al contempo la velocità dei mezzi che sarebbero stati coinvolti: la moto, una Bmw, 1.200 di cilindrata, condotta da Antonino Candita e l'auto, una Fiat Panda, contro la quale – secondo la nuova versione fornita da testimonianze - si sarebbe schiantata la moto condotta dalla vittima. L'inchiesta, la scorsa settimana, ha subito una svolta in quanto nuove dichiarazioni di familiari della vittima hanno fatto ipotizzare – al momento si tratta solo di ipotesi – che non si sia trattato di un incidente autonomo, così come era emerso subito dopo, ma di un impatto tra la moto e l'auto, una Fiat Panda, contro la quale si è schiantata la moto. E così, la scorsa settimana, oltre ad un nuovo sequestro di moto e auto che già all'indomani del 26 dicembre erano state dissequestrate, il sostituto procuratore Emanuela Scali ha iscritto – come atto dovuto – nel registro degli indagati i coniugi proprietari della vettura. Si tratta di una coppia che risiede a San Filippo del Mela, i quali hanno ricevuto una informazione di garanzia per esercitare il diritto di difesa, per l'ipotesi di omicidio stradale.
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