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Gaggi, morì folgorato a 15 anni: si riapre l’inchiesta per quella tragedia?

Con le motivazioni sulla morte di Salvatore D’Agostino a Gaggi il giudice ha deciso la trasmissione degli atti per nuove indagini

Nell’ultima pagina delle motivazioni della sentenza c’è un passaggio che potrebbe clamorosamente riaprire tutta la vicenda. Per il momento, comunque, il dato di fondo è dettato dalle due assoluzioni decise per quella tragedia nell’ottobre dello scorso anno. Ad ottobre del 2023, la giudice monocratico Alessandra Di Fresco aveva assolto “per non aver commesso il fatto” la presidente di Gemmo S.p.a., la vicentina Susanna Gemmo, e il manager santateresino della società, l’ing. Francesco Trimarchi. Erano loro i due imputati del procedimento penale per la tragica morte di Salvatore D’Agostino, il quindicenne di Gaggi deceduto nel 2016 dopo essere rimasto folgorato urtando un faretto nella piazza del suo paese, in un luogo accessibile a tutti, mentre giocava a calcio con gli amici. Stette 18 giorni in coma. Adesso per quella tragedia, e per il processo che ne è scaturito, c’è da registrare il deposito delle motivazioni da parte della giudice Di Fresco. E all’ultima pagina viene disposta la trasmissione degli atti in Procura. Perché? Lo spiega chiaramente la giudice: «L’insieme delle superiori considerazioni porta a ritenere doverosa la trasmissione degli atti del procedimento al Pubblico Ministero in sede per le valutazioni di competenza circa la sussistenza di profili di responsabilità a carico dei soggetti a vario titolo interessati dalla vicenda in esame, Ente Comune, Chiesa, ditta appaltatrice».

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