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A Messina il 50% dei processi penali si conclude oltre i 2 anni. Tasso di litigiosità molto elevato

Aumentate del 4% le cause civili. Crescono i maltrattamenti in famiglia (+10,8%)

Palazzo Piacentini, tribunale di Messina, in una foto degli anni Trenta

All’indomani della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario è il momento dei numeri, che danno il quadro del mondo della giustizia a Messina. E sono tutti dati contenuti nella relazione del presidente della corte d’appello Luigi Lombardo. Il primo, quello che forse più interessa è il tempo di celebrazione dei processi penali. Ebbene, sia al monocratico che al collegiale balza agli occhi un quasi 50% di processi che si concludono oltre i due anni, e questo può significare che la forbice è molto più ampia, si può andare anche oltre i cinque anni. Ed entrambi i settori sono in sofferenza per la definizione dei procedimenti: tribunale -20% rispetto all’anno precedente, monocratico -7%. Altro dato emblematico, sempre nel settore penale: all’ufficio Gip/Gup c’è un ben 70% di procedimenti che si concludono con l’archiviazione, e i riti alternativi, per esempio l’abbreviato, hanno fallito la loro attività deflattiva, sono appena il 6% del totale. Sono poi aumentate le cause civili, del 4%, il presidente Lombardo scrive che a Messina «... il tasso di litigiosità è molto elevato». Al giudice di Pace, nel distretto i procedimenti iscritti sono aumentati addirittura del 43% (adesso questo settore ha comunque ampliato le proprie competenze)
Settore civile Resta confermato - scrive Lombardo -, il buon andamento della giurisdizione civile nel distretto. In particolare, presso la Corte di appello la pendenza degli affari civili ha registrato un’ulteriore complessiva diminuzione del 2%, passando da 4904 nel periodo precedente a 4816. Particolarmente significativa è stata la riduzione dei procedimenti contenziosi ordinari passati da 3074 a 2903, con una riduzione percentuale pari al 5,6%. Al Tribunale di Messina si registra un aumento complessivo delle iscrizioni dei procedimenti civili pari al 4%. Il tasso di litigiosità è molto elevato soprattutto nelle materie dei diritti reali, delle successioni, del risarcimento del danno extracontrattuale (specialmente in tema di circolazione stradale e di colpa professionale medica) e delle controversie nei confronti della Pubblica Amministrazione. Consistente risulta anche il numero di iscrizioni di ricorsi cautelari e possessori ante causam ed in materia di famiglia (in particolare, per l’incidenza della crisi economica, sono frequenti i ricorsi per la modifica delle condizioni di separazione e divorzio conseguenti a licenziamenti, sfratti, etc.), questi ultimi caratterizzati, di regola, da una forte conflittualità estesa anche all’affidamento dei figli minori. L’affido condiviso dà luogo, molto spesso, a reiterate richieste di intervento del giudice per dirimere contrasti, talora in relazione a scelte quotidiane di poco rilievo. Osservando tutti gli Uffici del Giudice di pace del Distretto nel loro complesso, si registra un aumento dei procedimenti iscritti nella misura del 43%, conseguenza anche della aumentata competenza per valore del giudice di pace, intervenuta con la riforma del processo civile di cui al d.lgs. n. 149 del 2022, entrata in vigore con decorrenza dal 28 febbraio 2023. Il numero dei procedimenti definiti è aumentato nella misura del 13%; tuttavia, ciò non ha impedito l’aumento dei procedimenti pendenti nella misura del 23% rispetto al periodo precedente (i procedimenti pendenti erano 1.643 a fine periodo 2021/2022 e sono diventati 2.026 a fine periodo 2022/2023).
Settore penale Nell’anno 2022/2023, il numero dei procedimenti penali sopravvenuti presso le sezioni penali della Corte di appello ha registrato, nel suo complesso, un aumento del 9,9% rispetto all’anno precedente (le nuove iscrizioni erano state 2.164 nell’anno 2021/2022, sono state 2.378 nell’anno in esame). A fronte di questo aumento delle sopravvenienze, si è registrato un aumento del numero dei procedimenti definiti pari al 3,4% rispetto all’anno precedente (da 2.239 a 2.315). L’analisi dei flussi dei procedimenti iscritti presso il Tribunale di Messina nel periodo in esame evidenzia una diminuzione dei procedimenti pendenti a fine periodo nella misura del 4% rispetto al periodo precedente: si è passati da 6.138 a 5.862 procedimenti pendenti. Il dato riguarda soprattutto il dibattimento monocratico, la Corte di assise e l’Ufficio Gip/Gup; mentre il numero dei procedimenti pendenti nel dibattimento collegiale è aumentato, a fine periodo, del 19% (passando da 304 a 362), nonostante una sostanziale stabilità delle sopravvenienze, aumentate solo dell’1%. Si registra una evidente difficoltà del Tribunale in sede collegiale a definire i procedimenti pendenti: nell’anno in esame il numero dei procedimenti definiti a conclusione del dibattimento collegiale è diminuito del 20% (passando da 153 a 122). Anche nel settore del dibattimento monocratico si è registrata una riduzione dei procedimenti definiti nella misura del 7% (nell’anno 2021/2022 erano stati definiti 2.522 procedimenti, mentre nell’anno 2022/2023 ne sono stati definiti 2.337).

L’ufficio Gip/Gup, a fronte di un numero di iscrizioni pressoché identico a quello dell’anno precedente (6.013 nell’anno 2021/2022, 6.039, nell’anno in valutazione), ha significativamente elevato il livello di produttività (+17% in termini percentuali), passando da 5.341 procedimenti definiti nell’anno 2021/2022 a 6.255 procedimenti definiti nell’anno in valutazione. Rimane il dato allarmante degli esiti dell’udienza preliminare fissata a seguito di richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero: solo il 10,9% dei procedimenti fissati all’udienza preliminare è stato definito col giudizio abbreviato; solo il 5,7% con sentenza di applicazione della pena su richiesta dell’imputato. Al di fuori del ridottissimo ricorso ai riti alternativi, il 72,4% dei procedimenti per i quali è stata fissata udienza preliminare è stato definito con decreto che dispone il giudizio, mentre solo il 7,8% è stato definito con sentenza di non luogo a procedere. Il dato segnala che l’udienza preliminare filtra molto poco e si riduce a un inutile ritardo rispetto alla celebrazione del dibattimento.

Gli altri reati

Stupefacenti

Diffuso in tutto il territorio della provincia di Messina è il fenomeno allarmante del traffico di sostanze stupefacenti, che rende la città non solo un crocevia fondamentale per il transito, ma anche mercato di tutto rilievo per il commercio di sostanze stupefacenti di varia natura. Nell’anno in esame, i procedimenti sopravvenuti aventi ad oggetto delitti in materia di stupefacenti sono aumentati del 32% rispetto all’anno 2021/2022, passando da 840 a 1.111.

Pubblica amministrazione

Dai dati statistici risulta una complessiva netta diminuzione dei procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione. Il dato statistico non deve, tuttavia, ingannare. Il fenomeno dei delitti contro la pubblica amministrazione lavora sotto traccia ed è lungi dall’essere debellato; è perciò necessaria una vigilanza continua, prima di tutto dei cittadini, per assicurare il corretto esercizio delle pubbliche funzioni.

Crimini economici

Si rileva un aumento dei reati in materia tributaria. Nel periodo in esame sono stati iscritti 129 procedimenti contro noti, a fronte dei 100 procedimenti nel periodo precedente. In aumento anche i procedimenti pendenti a fine periodo, passati da 100 nell’anno 2021/2022 a 133 nell’anno in esame, con un aumento del 29%.

Ambiente

Sono in aumento i reati contro l’ambiente e, in particolare, quelli in materia di inquinamento e di rifiuti (+7/%) e quelli di lottizzazione abusiva (+ 30%).
Soggetti deboli e donne In ordine ai delitti contro la persona si riscontra un notevole incremento dei procedimenti per omicidio consumato, contro noti e contro ignoti, cresciuti del 42%; in aumento anche i procedimenti per omicidio volontario tentato, cresciuti del 44% rispetto all’anno precedente. In ordine ai reati da c.d. “codice rosso”, si registra una sensibile riduzione dei delitti di atti persecutori (c.d. stalking) e di violenza sessuale, diminuiti, rispetto al periodo precedente, rispettivamente del 13% e del 21 %. La Procura Distrettuale segnala un incremento dei reati di maltrattamenti in famiglia (+10,8%), mentre riferisce che, nel periodo in esame, non si sono verificati casi di femminicidio.

Furti e rapine

Desta allarme l’andamento dei reati contro il patrimonio. Nell’anno in esame si registra, rispetto all’anno precedente, un aumento del 33% dei delitti di furto in abitazione, un aumento del 40% delle rapine, un aumento del 55% dei delitti di riciclaggio, un aumento del 70% dei delitti di autoriciclaggio. Sostanzialmente stabili le estorsioni, aumentate solo del 3%.

Omicidi stradali e morti sul lavoro

Si registra un aumento dei procedimenti per omicidio colposo, cresciuti del 23% rispetto all’anno precedente; in aumento (+42%) anche i procedimenti per omicidio stradale; stabili (+1%) anche le lesioni colpose. Per gli infortuni sul lavoro, si registra una diminuzione dei procedimenti per omicidio colposo nella misura del 33%, mentre i procedimenti per lesioni colpose da infortunio sul lavoro sono aumentati del 9%.

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