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Vigili urbani, dopo le dimissioni di Cannavò il sindaco corre ai ripari: "Subito il concorso per un dirigente"

Federico Basile e Maurizio Cannavò

Volendo abusare di un proverbio abusatissimo, verrebbe da parlare, d’istinto, di fulmine a ciel sereno. Ma non era poi così sereno, il cielo della polizia municipale di Messina. E pochi, dentro il Corpo stesso e a palazzo Zanca, possono dirsi davvero stupiti delle dimissioni rilasciate ieri mattina dal comandante Maurizio Cannavò, appena due mesi dopo il suo arrivo, ben quattro mesi prima della scadenza di un mandato che, negli intenti dichiarati, era destinato a prolungarsi almeno fino alla fine del 2026. Non sarà così e, per il momento, ci si dovrà accontentare della motivazione ufficiale fornita ieri: «Motivi personali». E in questo gioco dell’oca si torna al punto di partenza e, nello specifico, alla soluzione che era stata indicata come preferita già nell’imminenza della scadenza del mandato di Stefano Blasco, il comandante che aveva preceduto Cannavò: il concorso ex articolo 110. E cioè la selezione di un dirigente a tempo determinato.
«Sono scelte professionali legate a problemi personali» ha commentato ieri il sindaco Federico Basile. «Questo è quello che mi ha detto il comandante e non ho motivo di non credergli – ha aggiunto –, anche perché mi ha dichiarato di non escludere di prendere un periodo di aspettativa. C’è un po’ di amarezza, certo, perché questa scelta era stata fatta per dare continuità, con una figura che ritenevamo adeguata. In settimana bandiremo un concorso per dirigente a tempo determinato. Richiamare il comandante Blasco? Magari parteciperà al concorso, chissà. Comunque fino all’espletamento delle procedure rimarrà il comandante Cannavò».

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