In cammino con S. Eustochia per le strade di quella vallata dove la clarissa è nata e cresciuta, con la gioia di una devozione che rafforza il senso di comunità gli abitanti delle contrade Citola, Sorba, Catanese, all’Annunziata alta si sono ritrovati per la processione di S. Eustochia Smeralda Calafato, la clarissa compatrona messinese alla quale è intitolata la chiesa inaugurata e aperta al culto sette anni fa. Una tradizione che nasce nel segno della fede e dell’aggregazione è un evento fondamentale nella vita della comunità, che in quella chiesa ogni giorno prega e si ritrova.
Accompagnata dal suono della banda di Salice, fra l’entusiasmo di grandi e piccini, l’icona di S. Eustochia è stata spinta e portata a spalla da un gruppo di 20 portatori con felpe e bandane bianche, per le vie del rione, nato dall’espansione edilizia che negli ultimi decenni ha il volto dell’Annunziata. Si tratta di una copia in scala ridotta della riproduzione di un dipinto originale del XV secolo custodito nel monastero di Montevergine; la tela, realizzata in occasione della canonizzazione di Eustochia Calafato, l’11 giugno 1988 e collocata sul palco allestito nella Fiera Campionaria per la celebrazione presieduta da Papa Giovanni Paolo II, fu poi donata alla parrocchia da mons. Ignazio Cannavò.
“Oggi è un giorno importante per noi giovani e per le nostre famiglie; questa processione rappresenta un punto di partenza del nuovo cammino che vogliamo percorrere insieme al nostro parroco per crescere nella fede diffondendo valori importanti quali senso di accoglienza, solidarietà, spirito di aggregazione”: a parlare è il responsabile del comitato festa, il giovane Emanuele Maurotto, cresciuto in quella chiesa che per lui nel tempo è diventata la sua “seconda casa”. Un evento straordinario che ha richiamato fedeli anche dalle vicine parrocchie dell’Annunziata e di S. Elena, segno di quella “unità pastorale” che presto potrebbe cambiare il volto delle parrocchie. A guidare la processione insieme al parroco mons. Antonio Sofia, padre Giuseppe Di Stefano parroco del villaggio Padre Annibale a Bordonaro, anche lui legato al territorio dell’Annunziata dov’è cresciuto e ha visto la luce la sua vocazione, che ha benedetto i fedeli con la reliquia di S. Eustochia e celebrato la messa al termine della processione. “In cammino con la Santa, vogliamo rialzarci nella fede, nell’ascolto del Vangelo”, ha detto mons. Sofia. Domani, 539mo dies natalis di S. Eustochia, alle 16 la visita alla casa natale, alle 19,30 la messa solenne presieduta da padre Sofia; alle 20,45, nel salone parrocchiale sottostante la chiesa, la festa del panino con la salsiccia e alle 23,45 lo spettacolo di giochi pirotecnici.
Per l’occasione l’Atm metterà a disposizione due navette dalle 18,30 fino all’1 che partiranno dal terminal Museo e percorreranno il viale Annunziata; una di queste arriverà fino a Conca d’Oro. Cuore dei festeggiamenti è il monastero di Montevergine: qui sarà celebrata messa alle 7,30, 9,30 e alle 11 quella del beato transito, presieduta da mons. Aliquò. Nel pomeriggio alle 18 il rito solenne presieduto dal vescovo di Patti mons. Guglielmo Giombanco, nel corso del quale la comunità parrocchiale S. Nicolò di Bari di Gazzi offrirà l’olio che alimenta la lampada votiva, realizzata dal maestro orafo-argentiere Francesco Cosio su committenza della Fondazione “Bonino Pulejo” in occasione del 30mo anniversario di canonizzazione della clarissa. Alla celebrazione parteciperà la comunità delle religiose con l’abbadessa suor Maria Agnese Pavone, il sindaco di Messina e le altre autorità civili e militari.
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