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La morte di Francesca Parisi, condanna a 5 anni e 4 mesi per l'operaio che la investì a Giammoro

Il giudice monocratico Anna Elisa Murabito, su richiesta del pm Veronica De Toni, ha condannato ieri sera, al termine del processo con il giudizio abbreviato, a 5 anni e 4 mesi di reclusione, Francesco Mondo, 41 anni, perché riconosciuto colpevole di omicidio stradale aggravato. L'uomo, operaio meccanico di Gualtieri Sicaminò attualmente ai domiciliari con permesso per recarsi al lavoro, è stato riconosciuto colpevole di omicidio stradale aggravato per aver cagionato, nel tardo pomeriggio del 9 febbraio 2023, nel tratto urbano della via Nazionale di Giammoro, a Pace del Mela, la morte di Francesca Parisi di 58 anni. La donna fu investita dall'auto condotta dall'imputato che subito dopo fuggì dal luogo dell'incidente. Imputato che a seguito del giudizio immediato richiesto dalla Procura, aveva scelto l’abbreviato. Rito che gli ha consentito di usufruire di una riduzione di pena pari ad un terzo. Infatti la pubblica accusa, nella richiesta di condanna, aveva calcolato una pena iniziale massima di 11 anni, ridotta a 10 per le attenuanti generiche, con richiesta finale di condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione. Richiesta che, con sentenza di primo grado, ha subito una ulteriore riduzione per il riconoscimento delle attenuanti generiche. Francesco Mondo è stato condannato anche al risarcimento dei danni da quantificarsi in sede civile in favore di tette le parti civili. Nel processo, infatti, si sono costituiti parti civili, tutti i familiari della vittima, il marito, la sorella e i nipoti, e anche la società datrice di lavoro della donna molto apprezzata per la sua capacità professionale. Le parti civili sono state rappresentate dagli gli avvocati Giorgio Leotti, Gioele Sodano, Giulio Lima, Ferdinando Dante, Cettina Barbera, Antonio Saccà, Ninetta Lucia Bonarrigo e Rosaria Bongiovanni. Quel tragico pomeriggio, intorno alle 18, la vittima, nell'attimo in cui era intenta ad attraversare la strada sulle strisce pedonali, fu travolta dall'auto condotta dal meccanico Francesco Mondo che non si fermò dopo l’impatto. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della locale Stazione e soprattutto dal consulente tecnico incaricato dalla Procura, l'ing. Santi Mangano, tutti coordinati dal pm Veronica De Toni, Mondo si trovava alla guida della sua Ford Fiesta, in stato di ebrezza alcolica.

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