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Messina, le esenzioni della Tari “scivolano”: e riparte la polemica politica

Con le bollette del conguaglio nelle cassette della posta di mezza città, riparte la polemica sui tempi delle esenzioni e delle riduzioni della Tari. Chi sperava che potesse avere lo “sconto” in coda la 2023, proprio nella terza rata, resterà deluso. Ma, in fondo, visti i tempi dei vari passaggi, non c’erano fondate speranze perchè andasse diversamente.
A riaprire la questione è Libero Gioveni che scrive una nota chiedendo chiarimenti all’assessore ai tributi Roberto Cicala. Il tema centrale è quello delle istanze che sono state presentate in maniera cartacea e non digitale. Come preannunciato nel dibattito d’aula dalla Giunta, questa modalità “classica”, avrebbe rallentato le operazioni utili a realizzare la graduatoria definitiva. E così è stato.
«Troppo facile addebitare i ritardi sulla formulazione della graduatoria delle esenzioni Tari alla possibilità data di aver presentato le domande anche in maniera cartacea – dice il capogruppo di Fdi Libero Gioveni – . Piuttosto chi amministra non faccia i dispetti e trovi la soluzione per accelerare le procedure, perché il danno è anche e soprattutto per Palazzo Zanca!». Quello della ripicca, sarebbe il tema politico che emerge fra le righe. Infatti è stata l’opposizione, e quindi anche Fratelli d’Italia a votare l’emendamento con cui si autorizzava anche la modalità cartacea.

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