Prevale, al momento, la continuità. Quattro dei sei prorettori nominati ieri dalla rettrice Giovanna Spatari, infatti, hanno fatto parte della governance guidata, nello scorso mandato, da Salvatore Cuzzocrea, e della quale, del resto, la stessa Spatari era parte integrante. Non è stato un percorso semplice, quello che ha portato alla scelta della squadra, o meglio, della prima tranche di una squadra che, ha più volte lasciato intendere la rettrice, sarà flessibile e non necessariamente sempre uguale.
Un delicato gioco di equilibri, figlio anche dei veti incrociati che hanno accompagnato l’intesa, in campagna elettorale, con uno degli altri candidati, l’ex vicario Giovanni Moschella. È da quell’intesa, ad esempio, che nasce la nomina di Giuseppe Giordano quale prorettore vicario, l’unica formalizzata prima della fine del 2023. Ed è a quell’intesa che si deve l’esclusione – per certi versi clamorosa, per altri ormai abbondantemente annunciata – di Luigi Chiara, che insieme a Moschella fu braccio destro di Cuzzocrea, prima di una insanabile rottura tra i due. Chiara era stato primo sponsor della candidatura di Giovanna Spatari, sempre al suo fianco in campagna elettorale e anche nei giorni degli spogli, ma non farà parte della squadra.
Dell’era Cuzzocrea, però, ci sono ben quattro elementi su sei. Uno è Ninì Germanà, anche lui forte sostenitore della candidatura di Spatari, che nel precedente mandato aveva la delega alla Internazionalizzazione: con Spatari sarà prorettore al Diritto allo studio. Anche Candida Milone era prorettrice di Cuzzocrea, nominata proprio l’estate scorsa con delega alla Didattica, che manterrà in totale continuità. Maria Grazia Sindoni, invece, di Cuzzocrea era delegata per le politiche linguistiche, stavolta sarà prorettrice ai Percorsi interculturali e plurilinguismo. E poi c’è Eugenio Cucinotta, che di Cuzzocrea è stato il vicario nell’ultimissimo stralcio di mandato, dopo le dimissioni di Moschella, per poi assumere le funzioni, di fatto, di rettore, dopo la bufera che ha travolto l’ermellino. A Cucinotta andrà una delega particolarmente delicata, quella dei Rapporti con il Policlinico.
Non sono una sorpresa nemmeno gli altri due nomi scelti da Spatari: Paola Dugo sarà prorettrice alla Ricerca, è la figlia di Giovanni Dugo e nipote di Giacomo, famiglia che ha fortemente sostenuto la rettrice in questa campagna elettorale; Antonio Saitta, che era già stato prorettore alla Legalità (a proposito, questa delega, preannunciata come una delle prime, non è stata ancora assegnata) con Pietro Navarra, e che sarà prorettore all’Organizzazione amministrativa.
«Questa è la prima fase della costituzione della governance – sottolinea Spatari –, a breve costituiremo gruppi di lavoro “a termine”, questo sarà il modus operandi, con mandati specifici per obiettivi tematici. La mia idea, infatti, è coinvolgere più colleghi possibili. Per le deleghe di settore, invece, mi prenderò più tempo». Almeno un altro mese.
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