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Ato4, rifiuti nella zona ionica del Messinese: il pm chiede 6 condanne

 

Due convenzioni per lo smaltimento rifiuti con altrettante ditte che secondo l’accusa sarebbero “fuorilegge”. Un ammanco cospicuo dalle casse. E pure un sedicente mediatore che riceve un compenso per il suo presunto interessamento. C’è tutto questo nel processo che riguardava la gestione dell’Ato Me4, l’ente regionale con sede a Giardini Naxos che ha gestito la raccolta dei rifiuti lungo la zona ionica, per fatti avvenuti tra il 2011 e il 2017. Ieri mattina il procedimento che si sta celebrando davanti alla sezione penale presieduta dalla giudice Maria Eugenia Grimaldi è giunto quasi alla conclusione, visto che ha registrato le richieste dell’accusa e le prime arringhe difensive.
Sono coinvolti (le qualifiche sono riferite ovviamente all’epoca dei fatti) il commissario straordinario Ettore Ragusa, i commissari liquidatori Leonardo Racco, Francesco Bondì e Alessandro Di Tommaso, per i due casi di abuso d’ufficio; la dipendente Loretta Sanfilippo per il caso di peculato; e infine il presunto “mediatore” Agatino Rosario Vinci per il caso di millantato credito. A chiedere il loro rinvio a giudizio all’epoca a conclusione delle indagini fu il pm Alessandro Liprino. Il collegio di difesa è stato composto dagli avvocati Danilo Santoro, Giovanni Randazzo, Nicoletta Milicia, Carlo Autru Ryolo, Rina Frisenda e Giovanni Mannuccia. Ieri le conclusioni per l’accusa le ha rassegnate la pm Roberta La Speme, che ha chiesto ai giudici di infliggere sei condanne: 4 anni e 6 mesi per Sanfilippo, 2 anni e 1500 euro di multa per Vinci, 2 anni e 6 mesi per Racco, Bondi, Di Tommaso, e Ragusa. Sempre ieri mattina sono iniziate le arringhe difensive, hanno preso la parola gli avvocati Santoro, Milicia e Aurutu Rtolo, mentre alla prossima udienza, fissata per il 13 febbraio, che dovrebbe essere anche quella della lettura della sentenza, interverranno gli avvocati Randazzo, Frisenda e Mannuccia.

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