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Signorino: “Vi spiego perché il Ponte sullo Stretto di Messina non arreca vantaggi”

«La Gazzetta del Sud del 6 gennaio ha affermato che il Ponte sullo Stretto di Messina è necessario perché elimina un “collo di bottiglia” nel trasporto ferroviario, portando i tempi di attraversamento dalle attuali 2 ore circa a meno di un’ora. Che, ovviamente, non è poco. Ma c’è un “ma”...».
È il prof. Guido Signorino, docente di Economia, ex vicesindaco nella Giunta Accorinti e tra i fondatori del Comitato “Invece del Ponte”, a intervenire e a spiegare il proprio punto di vista. «Le innovazioni tecniche dell’attraversamento “dinamico” (traghetti), stanno allargando sempre più il “collo di bottiglia” dello Stretto – spiega Signorino –. Appena un mese fa la stessa Gazzetta informava che un nuovo sistema di imbarco dei treni sulle navi consentirà (praticamente a costo zero) di risparmiare 40 minuti sull’attuale tempistica di attraversamento dello Stretto, mentre i treni dell’Alta velocità potrebbero risparmiare un’ora e i treni merci dimezzare i propri tempi.

Com’è possibile? Semplice. Attualmente i treni entrano nei traghetti con una manovra lenta e laboriosa: le navi non possono avere elettrodotti e i treni che arrivano a Messina o a Villa vengono frazionati in più segmenti, ciascuno condotto sulla nave da un locomotore diesel, che deve ogni volta agganciarsi e sganciarsi dal segmento trasportato, ripetendo le stesse operazioni all’arrivo della nave. Il nuovo sistema dota i due locomotori elettrici dei treni (uno in testa e uno in coda) di batterie, consentendo agli Intercity (composti da otto vagoni) di venire suddivisi in due “semitreni” di quattro vagoni che vengono caricati sulla nave senza bisogno del locomotore diesel. Il risparmio di tempo è notevolissimo (anche perché replicato nella stazione di sbarco), attestandosi a regime sui 40 minuti. Adottando poi navi da 200 mt i “Frecciarossa 1.000” traghetterebbero senza sdoppiamenti in 55 minuti, e i treni merci dimezzerebbero i loro tempi attuali.

Il vantaggio del Ponte – insiste il docente universitario – sul nuovo sistema di traghettamento dei treni sarebbe dunque molto inferiore rispetto all’ora e mezza attualmente dichiarata, con una notevole riduzione del “valore economico” del tempo risparmiato. Il progresso tecnico non riguarda solo i ponti, ma anche le navi. E una seria analisi costi-benefici, oltre a proporre stime credibili sui flussi di traffico, dovrà confrontare il Ponte con un sistema di attraversamento “dinamico” … in forte dinamica, che sta già proponendo notevoli miglioramenti sia di tempi che di impatto ambientale e che, in prospettiva, non potrà che migliorare ulteriormente».

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