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“Il Ponte è urgente”. E non lo dice Salvini. La dettagliata analisi contenuta nel ‘Quaderno 2023’

«Non c’è più tempo. Il Ponte di Messina da interesse nazionale a urgenza europea». È il solito ritornello di Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti? Sono dichiarazioni della sottosegretaria Matilde Siracusano o del senatore leghista Nino Germanà? Assolutamente no. A scriverlo, in uno dei “Quaderni” editi nel 2023, è la Fondazione “Per-Progresso Europa Riforme”, espressione di alcune delle più importanti personalità, italiane e non solo, della “Sinistra Liberale”. Il presidente è Alberto De Bernardi, docente di Storia contemporanea all’Alma Mater Studiorum di Bologna. Direttore è il giornalista Vittorio Ferla. Consiglieri di amministrazione della Fondazione sono, poi, Stefano Ceccanti, professore di Diritto costituzionale comparato all’Università La Sapienza di Roma, già senatore della Repubblica dal 2008 al 2013 e deputato dal 2018 al 2022 nelle file del Partito democratico; Enrico Morando, per tanti anni senatore del Pd, già viceministro dell’Economia nei Governi Renzi e Gentiloni; Claudia Mancina, filosofa, già docente all’Università “La Sapienza” di Roma, componente della Fondazione Gramsci e per decenni deputata del Pds, poi del Pd. Questo il contesto. E poi c’è Leandra D’Antone, che ha firmato il “Quaderno”, docente senior di Storia contemporanea all’Università di Roma “La Sapienza”. «Un Ponte – scrive in premessa D’Antone –, in qualsiasi parte del mondo, non è che un tratto più o meno lungo di strada e ferrovia in un grande sistema di connessioni materiali e immateriali; testimonia intelligenza pubblica e privata, sapere tecnico-scientifico, conoscenza dell’ambiente, capacità e trasparenza amministrative, una politica capace di rispettare gli impegni. Da sempre ne sono stati realizzati, assieme ad altre audaci tipologie di collegamenti, attraversando la terra sotto i mari o flottando nei fondi marini, alimentando salti tecnologici e ampliando orizzonti di ogni tipo, talora per connettere isole anche poco popolate al resto di un paese, o per unificare immense regioni dello stesso stato, o per collegare stati vicini. I più importanti ponti costruiti dagli anni Novanta del ‘900 sono lo scandinavo Great Belt (6,8 km, 1998), il Vasco de Gama (Lisbona, 12,3 km, 1998), l’Incheon (Corea del Sud 12,5 km, 2009), l’Oresund (tra Danimarca e Svezia, 16 km, 2000). La Cina ha realizzato i più lunghi ponti ferroviari ad alta velocità. Tra questi il Dayang Kshang, ora il più lungo del mondo (164,8 km, 2011).

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