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Messina, femminicidio di Alessandra Musarra: fissato per il 20 marzo il nuovo processo a Ioppolo

La vittima Alessandra Immacolata Musarra con il fidanzato Cristian Ioppolo

Si aprirà il 20 marzo prossimo davanti alla corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, il nuovo processo a carico del 31enne Cristian Ioppolo, accusato reo confesso del femminicidio di Alessandra Musarra, la sua ex trovata morta nella sua abitazione il 7 marzo del 2019, in contrada Campolino di S. Lucia sopra Contesse a Messina.
La Cassazione infatti, nel settembre del 2023 aveva annullato la condanna all’ergastolo rinviando ad un nuovo giudizio a Reggio Calabria ma solo per valutare la sussistenza dell’aggravante dei cosiddetti “motivi abietti e futili”.
In corte d’assise d’appello i giudici a Messina nel maggio del 2022 lo avevano condannato all’ergastolo. Avevano confermato anche le provvisionali - i risarcimenti immediati -, concesse in primo grado, e disposto il risarcimento nei confronti delle parti civili. Ioppolo, aveva 26 anni quando venne arrestato. Era stato il compagno della Musarra ma la loro relazione era finita da tempo quando si verificò l’omicidio. Inizialmente la prima ricostruzione degli inquirenti avvalorò la tesi che l’uomo avesse ucciso Alessandra con calci e pugni, ma una successiva perizia affidata in primo grado dalla corte d’assise, visti i contrasti tra i vari consulenti chiamati in causa, stabilì che la giovane morì strozzata.
Nel settembre scorso la prima sezione penale della Cassazione aveva accolto parzialmente il ricorso di uno dei suoi difensori, il prof. Carlo Taormina, che lo assiste insieme all’avvocato Alessandro Billè, e aveva disposto un annullamento con rinvio alla corte d’assise d’appello di Reggio Calabria, solo per valutare la sussistenza o meno dell’aggravante sui motivi “abietti e futili”.
I giudici avevano poi condannato Ioppolo a rifondere le spese di rappresentanza e difesa per le parti civili, i familiari di Alessandra Musarra, che sono stati rappresentati nella vicenda dagli avvocati Oleg Traclò, Antonio Centorrino e Cettina La Torre.

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