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Acqua, a Messina il post-Capodanno a secco: c’è la siccità... ma anche le perdite

L’onda lunga è proseguita fino a ieri a Messina. Alcuni condomini sono rimasti a secco così come era successo, in maniera più massiccia, il giorno di Capodanno e soprattutto quello di San Silvestro. «Non abbiamo acqua a sufficienza» ha detto l’Amam in questi giorni per giustificare il disagio che soprattutto le zone di Gazzi e del quartiere Lombardo hanno subito.

Una spiegazione che apre diversi interrogativi rispetto all’approvvigionamento e alla distribuzione del liquido in città. Alla base della difficoltà a garantire per tutti il medesimo tempo di erogazione e quindi lo stesso quantitativo di acqua è la ridotta quantità che arriva in città dalle tre fonti principali. Ma non solo questo. Infatti, una rete colabrodo, ma questa non è una novità assoluta, amplifica il calo della disponibilità.
Ma andiamo per gradi. In base ai dati della stessa società di viale Giostra, rispetto alla media stagionale degli scorsi anni su circa 1200 litri al secondo che arrivano a Messina dai tre adduttori ne mancano oltre 300. Un taglio secco fra il 25 e il 30% che evidentemente produce effetti sul quotidiano dei messinesi. Scendendo nei particolari, si scopre che l’acquedotto del Fiumefreddo, la principale fonte di approvvigionamento della città è passata da circa 900 litri secondo agli attuali 750. La Santissima la rete che arriva da Fiumefreddo, invece è scesa da 150 l/s a 70. Numeri simili infine per i pozzi e le sorgive che da 200 litri sono passati a 70. Meno acqua arriva meno tempo di erogazione viene garantita, dice l’Amam. E la città, o parti di essa, per la verità vanno in sofferenza in giornate di festa perché, dicono sempre da viale Giostra, i consumi, con tutte le famiglie in casa crescono parecchio. «E l’Alcantara non può nemmeno venirci incontro – spiega la presidente Loredana Bonasera – in parte per questioni tecniche, in parte perché anche per questo acquedotto si è registrato un calo della portata».
In base ai dati forniti dalla Regione lo scorso ottobre è stato il più secco degli ultimi 30 anni e pensare di fare la danza della pioggia non può essere la soluzione al ridotto apporto. E allora che via ci può essere.

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