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Messina, il 2024 sarà l'anno decisivo per i nostri monumenti

L’impegno dell’assessorato regionale dei Beni culturali e della Soprintendenza per accelerare i diversi cantieri e progetti in corso. L’attesa riapertura (dopo decenni) della Badiazza, la valorizzazione della preziosa Cripta del Duomo, il delicato intervento di restauro del Fonte d’Orione, i lavori nel cuore della Falce

Le aspettative per il 2024, per quel che concerne il patrimonio monumentale di Messina, sono molto alte. Lo sanno anche i diretti protagonisti, l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Scarpinato e la soprintendente Mirella Vinci. Ci sono cantieri in corso che, durante l’anno che inizia domani, dovrebbero essere ultimati. Altri progetti in via di definizione, alcuni di grande rilevanza per la nostra città dei quali, come nel caso della “cittadella della Cultura” da realizzare nelle aree dell’ex Ospedale Regina Margherita, si sono perse un po’ le tracce, dopo gli annunci da parte della precedente Giunta regionale.

La Badiazza

È un cantiere aperto da decenni. Una delle più importanti testimonianze dell’architettura religiosa in Sicilia, risalente all’XI secolo, da tempo immemorabile non è disponibile alla fruizione pubblica. In questo momento, sono in corso i lavori di riqualificazione, sia all'esterno che all'interno dell’antica chiesa basiliana del monastero di Santa Maria della Valle. Il progetto, curato dalla Soprintendenza, aveva previsto il recupero, il consolidamento, la rifunzionalizzazione e la sistemazione esterna del complesso monumentale, assieme all'allestimento del verde negli spazi che circondano la Badiazza. Ricordiamo che l’importo dei lavori è di oltre 1,2 milioni di euro finanziati con fondi Fsc 2014-2020. Il capitolato d’appalto ha fissato per il giugno 2024 la conclusione del cantiere, così da poter programmare la riapertura della chiesa normanna nel più breve tempo possibile.

La Zona falcata

C’è ovviamente la Real Cittadella (di cui abbiamo scritto ieri) in cima alle priorità di riqualificazione e valorizzazione della Falce, ma esistono anche altri beni preziosi oggetto di appalti banditi dalla Regione siciliana. Il riferimento è agli interventi di messa in sicurezza della Stele della Madonnina, della Porta Spagnola (che è l’accesso monumentale al Forte San Salvatore) e del Portale di recinzione della Lanterna cinquecentesca, opera del Montorsoli. Ci sono stati intoppi burocratici lungo il percorso ma i tre cantieri dovrebbero concludersi entro l’anno (in realtà la fine lavori era prevista entro il 2023). L'assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana ha stanziato oltre un milione di euro, affidando la direzione dei lavori alla Soprintendenza di Messina. La Stele è, insieme con il Campanile del Duomo, il principale simbolo della nostra città. Realizzata su progetto di Francesco Barbaro, venne inaugurata nel 1934. Alta 60 metri, è rivestita in pietra e sorregge la statua della Madonna della Lettera in bronzo dorato, Patrona della città. Fa parte del compendio monumentale del Forte San Salvatore, così come la Porta Spagnola, per il cui restauro sono stati stanziati oltre 700mila euro. Si è dovuto intervenire sulle gravi lesioni esistenti, ma anche sui bassorilievi e sugli elementi decorativi.

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