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Odissea per stalli e parcheggi, lo sfogo di una mamma: "Messina non è una città attenta ai disabili"

L'odissea di una mamma per uscire e rientrare a casa, ma anche per parcheggiare non solo a causa di chi occupa ingiustamente uno stallo riservato

Stalli blu, pagano anche i disabili

"Scusate lo sfogo. Bisognerebbe però vivere personalmente certe situazioni per comprendere le difficoltà che molti sono costretti ad affrontare quotidianamente e conoscere la non civiltà di taluni cittadini, e talora la ridotta efficienza dell’Amministrazione. L’altra mattina con mio figlio dovevamo raggiungere un negozio vicino al Tribunale. Mi dirigo quindi con l’auto poco dopo la chiesa del Carmine dove so esservi due parcheggi riservati a disabili. Il primo era occupato da una macchina con le quattro frecce accese ad intermittenza. Nell’altro invece era parcheggiata una macchina che non aveva esposto alcuna autorizzazione.

Mi dirigo quindi verso la via Mario Giurba ove so esservi altri due posti riservati a disabili ma uno è occupato da una macchina con autorizzazione, nel secondo vi è un’auto che non espone pass. Mi reco infine nella vicina via Faranda ove so esservi un altro posto riservato che però, proprio mentre sopraggiungo, viene occupato da una macchina dalla quale scende una signora che la chiude e si allontana. Allora scendo per vedere se espone un pass, la signora si avvicina facendomi vedere un pacco e dicendo che si trattava di un paio di minuti e sarebbe tornata. Le spiego che ho bisogno di parcheggiare subito e brontolando si sposta e va via. Se fossi arrivata appena qualche istante dopo, non sarei riuscita a parcheggiare neppure lì.

Sotto casa mio figlio ha un posto riservato ma molto spesso lo trovo già occupato da auto non autorizzate, o con un’autorizzazione esposta ma nella disponibilità di persona che, all’evidenza, non può essere l’avente diritto. Quasi sempre è inutile cercare di chiedere l’intervento dei vigili urbani perché hanno 10 linee telefoniche ma vi sono destinati solo due operatori, o almeno così mi è stato detto. E quando finalmente riesco a comunicare, le poche pattuglie possono già essere impegnate in servizi altrettanto importanti. L’amministrazione comunale non penso pure sia molto sensibile ai problemi che giornalmente siamo costretti ad affrontare se vogliamo uscire da casa. Sulla vie Giacomo Venezian e S. Filippo Bianchi sono stati fatti dei lavori per ampliare i marciapiedi agli angoli e sono stati tolti i due cartelli per disabili. Dopo una settimana ho chiamato la segretaria del sindaco, la quale mi ha detto che comunque si trattava di pochi giorni e che sarebbero stati ricollocati al più presto. Nel frattempo anche la via dei Verdi è stata interdetta alla sosta per lavori, ma nessuno si è preoccupato di questi posti riservati. Alla mia seconda telefonata la segretaria gentilmente mi fa richiamare da un addetto al Servizio mobilità al quale rappresento la difficoltà. Mi invita a pazientare per qualche tempo, faccio presente la problematica e mi dicono che ci vuole tempo perché prima si deve asciugare l’asfalto e poi si possono segnare le strisce a terra. Mi permetto di replicare che si potrebbe intanto collocare solo la segnaletica verticale. Abbiamo la città tappezzata di cartelli che indicano l’interdizione alla sosta, perché non mettere il solito cartello che indichi un parcheggio riservato per i disabili? Qualche anno fa mio figlio per problemi ad un ginocchio è stato costretto per due mesi sulla sedia rotelle. Una mattina, confidando sulla presenza di un’amica, ho deciso di uscire a piedi con lui per andare al supermercato che c’è accanto alla chiesa del Domenico Savio. Sono state innumerevoli le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, anche insuperabili. Uscire la sera? Non c’è stress più grande. Le uniche soluzioni sono uscire a piedi oppure avere un amico che con la sua auto ci passi a prendere.

Messina non è una città in cui c’è rispetto per chi ha determinate problematiche, e mi rivolgo soprattutto a coloro i quali adoperano i pass senza la presenza dell’intestatario. Se, non hanno voglia di pagare il parcheggio almeno abbiano la decenza di non occupare i posti riservati.

 

Luciana Casaccio Faranda

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