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Messina, tentò il suicidio e morì al Papardo: medici assolti

Un tentativo di suicidio di un sessantenne attraverso parecchie coltellate autoinferte e un ricovero urgente all’ospedale Papardo, poi alcuni giorni passati tra dimissioni e ritorni in corsia per nuove cure, tra la fine di aprile e i primi di maggio del 2015. Poi la fine, sopraggiunta il 7 maggio del 2015 per «... gravi complicanze settiche connesse a sviluppo di peritonite stercoracea, conseguente a piccole lacerazioni trapassanti della cavità addominale, produttive di altre piccole lacerazioni di anse intestinali».
È questa la vicenda che sta dietro al processo che s’è concluso ieri mattina davanti alla giudice monocratico Adriana Sciglio, e che ha visto assoluzioni e prescrizioni per i sanitari che dopo l’apertura dell’inchiesta erano finiti sotto processo per omicidio colposo, questo per una serie di presunte sottovalutazioni delle condizioni del paziente e presunte cure errate. L’assoluzione nonostante ieri mattina l’accusa avesse chiesto la condanna per i tre medici e invece l’assoluzione per l’infermiere.

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