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Università di Messina, la rettrice Spatari: "Dopo le feste il resto della squadra di governo"

Confermate le indiscrezioni. Quella di Giordano è una nomina che rafforza il patto di ferro con Moschella

Prime settimane da rettrice, primi adempimenti, prime scadenze, prime scelte. Intanto quella del prorettore vicario Giuseppe Giordano, "il docente che di fatto è sostituisce il rettore" qualora se ne presenti la necessità. Per il resto, la tempistica immaginata da Giovanna Spatari è "in linea col programma". A partire dalla squadra che la coadiuverà in "scelte d'indirizzo specifiche", sulla quale c'è già in corso un ragionamento che "si concretizzerà probabilmente subito dopo le feste". Il primo provvedimento? "La mia linea, come annunciato in campagna elettorale, sarà quella della condivisione delle decisioni coi direttori di dipartimento per la gestione di alcuni temi e problemi". Gli obiettivi, invece, "saranno a medio e lungo termine". Dal "rafforzare i rapporti con istituzioni e associazioni del territorio alla mission strettamente universitaria". Insediarsi in un ateneo nel bel mezzo di una bufera come quella che ha coinvolto l'ex rettore Cuzzocrea è stata proprio nella "tempistica, particolarmente stretta, tra elezione e insediamento".

La certezza dunque, è Giuseppe Giordano nel ruolo di vicario della nuova rettrice dell’Università, Giovanna Spatari. Il resto è una squadra dei prorettori sulla quale non c’è ancora la famosa quadratura del cerchio. A poco meno di un mese dal giorno che ne ha sancito l’elezione, complice il periodo di tempo “tecnico” prima del decreto di nomina del ministero, nulla si è mosso sotto i riflettori a piazza Pugliatti. Molto, invece, si è discusso in riunioni e confronti avvenuti in più sedi e con diversi interlocutori.

Il tentativo di arrivare alla prima vera uscita pubblica della rettrice, il tradizionale incontro di auguri natalizi con la stampa (stamattina alle 10), con buona parte dei nomi dei prorettori già scelta e ufficializzata, si è spento col passare dei giorni. L’unica nomina ufficiale, dunque, resta quella di Giuseppe Giordano, ex direttore del Dicam (Dipartimento di Civiltà antiche e moderne), dimessosi proprio due giorni fa in vista dell’imminente incarico. Giordano sarà il vicario, il numero due, andando a ricoprire il ruolo che, con Salvatore Cuzzocrea rettore, fu di Giovanni Moschella, prima delle dimissioni di quest’ultimo. E andando, soprattutto, a rinsaldare il patto di ferro stretto proprio tra Spatari e Moschella nel weekend intercorso tra il primo e il secondo turno elettorale. Un’alleanza rivelatasi decisiva per battere Michele Limosani e in virtù della quale è stato stretto un accordo preciso che, fin dal primo minuto, al di là delle smentite di rito, prevedeva il più prestigioso dei ruoli della squadra dei prorettori destinato al docente più vicino allo stesso Moschella, e cioè Giordano. Il nome forte fatto dall’ex vicario, che si è tirato fuori da ogni possibile rosa di nomi.

Una rosa dalla quale sembra confermato che resterà fuori anche il primo e principale sponsor della candidatura di Giovanna Spatari, Luigi Chiara, che di Cuzzocrea era prorettore agli Affari generali e braccio destro proprio insieme a Moschella, prima che con quest’ultimo si arrivasse alla rottura. Una rottura che – anche qui, al di là delle smentite di rito – ha inciso e continua a incidere sulle dinamiche stanno portando, in questi giorni, alla formazione del listone dei “ministri” d’Ateneo da parte della rettrice. Se non si tratta di veti incrociati, poco ci manca.

E così tutto rimane in stand-by, con nomi che circolano da settimana e che sono tutti effettivamente in lizza: Ninì Germanà e Roberta Salomone potrebbero essere le uniche conferme della vecchia governance (di cui faceva parte la stessa Spatari), tra i nomi nuovi spiccano quelli di Antonio Saitta, che prorettore alla legalità lo è già stato dal 2013 e il 2018, quando rettore era Pietro Navarra (e in squadra c’era anche Cuzzocrea) e di Paola Dugo, docente di Chimica degli alimenti come il padre Giovanni (prorettore ai tempi di Franco Tomasello) e lo zio Giacomo. Delega chiave sarà quella dei rapporti col Policlinico: in ballo ci sono i nomi di Sebastiano Gangemi e del vicario uscente (il sostituto di Moschella e facente funzioni dopo l’addio di Cuzzocrea) Eugenio Cucinotta. Scelte che, in ogni caso, verranno fatte nei primi giorni del 2024.

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