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Messina, Waterfront e crociere: a gennaio si parte. Parla il commissario dell’Autorità di Sistema Antonio Ranieri

Dalla Fiera, la watefront, dal terminal crocieristico al nuovo porto di Tremestieri. Sotto l’albero dell’Autorità di sistema tanti “regali” da far scartare alla città. Per scartarli occorrerà aspettare gennaio, ma ne varrà la pena. Dopo i quattro anni a guida Mario Mega, quando questo valore aggiunto è stato seminato, adesso spetta al commissario, il contrammiraglio Antonio Ranieri, tirare le fila e mettere a terra il lavoro. È in città da una ventina di giorni. Troppo poco per essere a pieno addentro alle dinamiche di un ente così importante, ma sufficienti, per un uomo dello Stretto per rendersi conto che, qualunque sia la durata del suo mandato, i prossimi saranno mesi cruciali.
«Sono di Reggio Calabria, vivo a Villa San Giovanni e ho studiato all’Università di Messina. Non c’era estate in cui con i miei amici non venivano alla Fiera – dice con orgoglio il contrammiraglio chiamato a traghettare l’Authority verso una nuova presidenza e prima una riforma che potrebbe riscrivere le regole del gioco –. Il territorio dello Stretto, quello siciliano e quello calabrese, vive attorno ai porti. Ecco perchè il ruolo dell’Autorità è così centrale anche in termini “urbanistici”». Di recente l’Eurostat ha confermato che Messina e Reggio Calabria sono il primo e secondo porto d’Europa per passeggeri. Messina è il settimo d’Italia per crocerismo e nella top 20 continentale. «I turisti sono una ricchezza per il valore aggiunto che riversano in città e in provincia, il transito è una necessità che però fa anch’essa reddito per tante famiglie». Sul Ponte il commissario Ranieri parla di «un’attività che pare avviata, ma che non rivoluzionerà il traffico locale, nel senso che è facile che reggini e messinesi continueranno ad usare il mare per spostarsi».

La nuova Fiera

Fra le opere di maggiore impatto che, in continuità, la nuova governance (il comitato di gestione, visto che si tratta di attività commissariale, però, è ancora quello precedente e il presidente della Regione ha indicato Maurizio Croce come suo rappresentate dopo non aver mai segnalato nei precedenti 4 anni) sta gestendo, c’è di certo la riqualificazione della Fiera. Un cantiere aperto ad agosto scorso e che ha portato in questi mesi alla demolizione di buona parte dei padiglioni sul lato nord (siamo nella zona più vicina al serpentone Caronte), alla scarifica di tutti i marciapiedi, alla demolizione della recinzione lato mare e al tracciamento dei nuovi servizi e piani del rinnovatissimo parco urbano. «Un primo lotto, quello più a sud, vicino al grande portale – svela Ranieri – vorremmo consegnarlo alla città la prossima estate. Tutto il resto entro il 2024».

La campagna di gennaio

Una serie di scadenze rendono il prossimo mese uno spartiacque rispetto allo sviluppo di strategie centrali per la città. «A gennaio partiranno i lavori per la realizzazione del nuovo terminal crocieristico – dice il commissario guardando fuori dalla finestra del suo studio –. Otto mesi di lavori e poi sarà demolita l’attuale struttura». La gestione ventennale sarà di una società del gruppo Msc, il principale player che sbarca in città. Lo spazio non sarà più esclusivo come avviene adesso. «Quando le navi non saranno attraccate la parte “open city” del terminal, quindi non legata ai controlli di sicurezza – ricorda il contrammiraglio che è anche alla guida del comando della Direzione Marittima della Sicilia orientale – sarà aperta ai messinesi con i suoi corner commerciali e gli spazi per incontri». Il progetto originale non è stato ritoccato da Msc che si è aggiudicata la seconda gara d’appalto per la realizzazione del stazione croceristica. La prima, che non prevedeva però la gestione, non ha avuto seguito perchè le imprese, pian piano si sfilate. «Adesso è un progetto di partneriato pubblico privato e partirà dopo Natale».

Sempre a gennaio si conosceranno i vincitori di tre gare di progettazioni di portata assoluta. Si chiuderà quella del concorso per il nuovo waterfront. I 39 concorrenti si sono misurati sul disegno del piano particolareggiato di tutta l’area fra Boccetta e Annunziata. «Ma poi realizzeremo il progetto pronto per l’appalto solo per il tratto fra Boccetta e la Fiera, dove serviranno una settantina di milioni», dice Antonio Ranieri. È chiaro che il disegno con cui sarà completata la Fiera, nella sua parte più strutturale (quella per intenderci dei padiglioni e dell’ex teatro) con le ricche volumetrie e anche più “spendibile” sotto il profilo dell’attrattività commerciale.

La Falce

Altro appalto ricco di interesse, almeno per quel che riguarda la progettazione, è quello definito “Falcata Revival”. Dieci proposte per 3 milioni di gara d’appalto che dovranno produrre due attività. In cinque mesi lo studio di progettazione vincitore dovrà realizzare lo studio per un doppio intervento. Intanto quello della bonifica della porzione della Falce sulla quale l’Adsp non ha ancora avviato gli studi per l’eliminazione delle fonti primarie di inquinamento. Un progetto che prevede una spesa di 52 mln e che darà il quadro degli interventi che potranno essere fatti per la riqualificazione e la rifunzionalizzazione dell’area non legata alla matrice storica della Real Cittadella.

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