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Ponte sullo Stretto, il Governo stempera le polemiche sul contributo delle Regioni

Primo obiettivo: stemperare ogni tensione con il governatore Schifani. Secondo: sancire al più presto l’Accordo di coesione con la Regione siciliana. Terzo: far capire agli enti e alle istituzioni territoriali la portata enorme e storica del collegamento stabile nello Stretto e di tutti i benefici che il Ponte potrà arrecare a Sicilia, Calabria e all’intero Sud. È questa la strategia del vicepremier Matteo Salvini.
«Per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina ci sarà una marginale collaborazione delle due Regioni, non più del 15%, una percentuale che mi sembra ragionevole», ha dichiarato ieri il ministro dei Trasporti, a margine dell’evento “L'Italia dei Sì 2023-2032” , svoltosi al “Mind-Milan Innovation District”, nell’ex area Expo di Rho. E poi ha aggiunto: «Non ci sarà nessun problema. Verranno rispettati i territori e le scadenze per un’opera che avrà l’importanza che ebbe l’Autostrada del sole fatta dai nostri genitori nel secondo Dopoguerra. Porterà, secondo le stime al ribasso, 20 miliardi di ricchezza aggiunta in più, decine di migliaia di posti di lavoro e restituirà il diritto alla continuità territoriale a milioni di cittadini in Sicilia che oggi non hanno questo diritto. Tutta Italia se ne avvantaggerà. Sono convinto che verrà superato qualsiasi problema a livello locale». E poi, come ha più volte ribadito, ci sarà anche l’Europa che interverrà con il suo co-finanziamento, nel momento in cui sarà pronto il progetto esecutivo.
E le roventi polemiche di questi ultimi giorni? Tutte dissolte? Assolutamente no, anche se va evidenziata la netta divergenza di posizioni assunta dai presidenti delle due Regioni. Schifani, che ha sempre affermato di ritenere il Ponte «una priorità non solo per il Governo ma anche per la Regione siciliana», ha parlato, però, di scelta non condivisa facendo riferimento a quella cifra (1 miliardo 300 milioni di euro) che è stata indicata come contributo ricavato dai Fondi per la coesione e sviluppo destinati alla Sicilia. Il presidente della Regione Calabria Occhiuto, così come la sottosegretaria messinese ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, ha assunto una posizione ben diversa e molto più dialogante con il Governo.

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