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Messina, appalti e assunzioni al “Papardo”: rito immediato per l’on. Catalfamo

L’on. Catalfamo con il suo difensore, l’avvocato Tommaso Calderone

C’è una prima data processuale per l’inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza di Messina sulle “pressioni politiche” esercitate sui vertici amministrativi della grande struttura sanitaria messinese dell’ospedale Papardo.
Un’indagine che nel luglio scorso ha portato agli arresti domiciliari l’ex onorevole regionale 43enne Antonio Catalfamo, prima nella Lega e poi in Forza Italia. Il sostituto procuratore Marco Accolla aveva infatti nelle scorse settimane siglato l’atto di richiesta al gip per il rito immediato, che era controfirmato dal procuratore vicario Rosa Raffa. Richiesta che è stata accolta dalla gip Tiziana Leanza, la quale ha fissato la data d’udienza per il prossimo 6 marzo del 2024.
Il rito immediato, richiesto e ottenuto dai pm sulla scorta della cosiddetta «evidenza probatoria», riguarda però rispetto alla vicenda globale soltanto due indagati e solo due casi specifici, uno di corruzione e uno di tentata corruzione, ovvero le ipotesi per cui è stata emessa misura cautelare, sia a carico dell’ex parlamentare che della dirigente 60enne dell’ospedale Papardo Francesca Paratore.
Per l’altra parte del procedimento si andrà avanti con la procedura ordinaria. Nell’ambito dell’inchiesta sono anche indagati l’attuale assessore alla Cultura di Barcellona Pozzo di Gotto, l’avvocata Angelita Pino, e il giornalista milazzese Santi Cautela, che ha curato l’ufficio stampa proprio dell'ospedale Papardo.
I quattro sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Tommaso Calderone, Giuseppe Lo Presti, Sebastiano Campanella e Rosaria Composto.
L’ex deputato Catalfamo e la Paratore a luglio sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Messina. La Guardia di finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Tiziana Leanza, nell’ambito di un’indagine per tentata concussione e corruzione.
Le indagini scaturiscono dall’esame di una serie di procedure di gara riguardanti l’Azienda ospedaliera Papardo, che secondo l’impostazione accusatoria sarebbero state condizionate da interessi privati riconducibili al politico attraverso l’operato della dirigente medica.

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