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Messina, studenti e detenuti nel presepe di "InCanti sacri": emozione e applausi al Duomo

Ha regalato tante emozioni facendo il pieno di applausi, il concerto spettacolo “InCanti sacri” portato in scena in Cattedrale dalla “Libera compagnia del teatro per sognare” dei detenuti attori del carcere di Gazzi.

Su musiche e testi di Mario  Incudine che ha curato anche la regia, è stata ricreata l’atmosfera magica del presepe interpretato dai detenuti attori, ex detenuti, studentesse universitarie del progetto “Liberi di essere Liberi”, con i musicisti Antonio Vasta, Pino Ricosta, Francesco Bongiorno e lo stesso Incudine, insieme alla cantante Anita Vitale, la Compagnia il cuore d’Argante e all’Orchestra Filarmonica di Giostra, diretta dal maestro Giuseppe Lo Presti.

Vestiti da pastori si sono presentati a piedi nudi davanti all’altare della Cattedrale ricreando, con musiche e parole la storia della natività i detenuti attori Gianfranco, Angelo, Francesco, Alfio, Alessio, Francesco R. Gaetano, Francesco T e Vincenzo, gli ex detenuti che seguono i laboratori teatrali all’esterno del carcere Emanuele, Domenico, Giovanni, Lorenzo e Antonio e le studentesse del progetto Liberi di Essere Liberi Anna Anselmo, Alice Buggè, Dorina Damani, Giulia Lanfranchi, Cristina Maiorana, Adriana Malignaggi, Alessia Mazzù, Ilenia Mobilia, Ilenia Roca e Angela Triolo.

Hanno ricreato le atmosfere del presepe ma con ritmi e sonorità siciliane. Uno spettacolo entusiasmante e commovente che ha coinvolto gli spettatori grazie anche ad un sapiente gioco di luci e movimenti scenici. Alla fine tutto il pubblico si è ritrovato in piedi a battere le mani trascinato dal ritmo coinvolgente delle sonorità di Incudine che, accompagnato dagli zampognari e dagli altri interpreti, ha attraversato la navata centrale come a trascinare l’intero pubblico nell’atmosfera gioiosa della natività. Tra gli spettatori non solo i vertici delle istituzioni locali ma anche i familiari dei detenuti e molti messinesi. La regia dello spettacolo è stata curata dallo stesso Mario Incudine, mattatore della serata, con Federica Giglia aiuto regista, Giuseppe Spicuglia, collaboratore regista. Insieme agli artisti non professionisti sono riusciti a costruire un evento corale, di qualità, superando brillantemente anche un piccolo problema tecnico all’inizio dello spettacolo.

Una macchina organizzativa nella quale emergono anche i ruoli tecnici come quello del direttore di scena Nunzio Laganà che ha saputo gestire un dietro le quinte estremamente complesso. Bellissimi anche i costumi di scena concessi dalla fondazione Inda che vedono ormai da tempo la collaborazione della studentessa universitaria Anna Anselmo del comparto sartoria mentre lo studente Lorenzo Rigano ha collaborato per il comparto logistica. I movimenti scenici e le coreografie sono state curate da Mariangela Bonanno e Alice Rella. Un contributo importante alla riuscita dell’evento è arrivato dal nucleo di protezione civile diocesana e, come sempre, dalla polizia penitenziaria.

Lo  spettacolo è stato fortemente voluto dall’arcivescovo mons. Giovanni Accolla che prima dell’inizio del concerto ha avuto parole di speranza parlando “un momento capace di stupire” invitando “ad accostarsi al Natale con la semplicità deli ultimi”

L’evento rientra nell’ambito di un progetto rieducativo attraverso il teatro, nato nel 2017 da un’idea di Daniela Ursino, direttrice artistica del Piccolo Shakespeare, il teatro interno al carcere. Un percorso, sostenuto dalla Caritas diretta da don Nino Basile, che nel tempo ha ottenuto l’interesse e il sostegno di enti, associazioni, dell’università e dei privati. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione con la direttrice del carcere Angela Sciavicco, l’amministrazione penitenziaria, il Tribunale di Sorveglianza presieduto da Francesca Arrigo che insieme a tanti altri hanno assistito all’evento. Un circuito positivo, come ha ricordato anche Daniela Ursino intervenendo ad inizio della spettacolo, che coinvolge l’intera casa circondariale compresa la polizia penitenziaria con la comandante Antonella Machì e il comandante del nucleo traduzioni detenuti Gianluca Pennisi, gli educatori con la Capo area, Letizia Vezzosi e l’Uepe diretto da Ernesta Di Gennaro.

Lo spettacolo in Cattedrale ha avuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero della Giustizia e dell’ufficio regionale del garante dei diritti dei detenuti. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha inviato una lettera valorizzando il progetto esaltandone il significato sociale.

L’evento, ancora una volta, è stato condiviso con il presidenza del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo che ha voluto testimoniare la vicinanza del Dap al progetto attraverso la presenza della dottoressa Neris Cimini, direttore dell’ufficio I segreteria generale capo del dipartimento.

InCanti  Sacri ha avuto anche il sostegno di privati e di associazione come la famiglia Franza che ha curato l’ospitalità per gli artisti, il Rotary Club di Messina, sempre vicino al progetto, che ha sostenuto la realizzazione di tutto il materiale divulgativo dell’evento e l’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri per i momenti di convivialità per tutti gli artisti. L’opera raffigurata nella copertina del programma e nella locandina dell’evento è stata realizzata dal pittore messinese Michele Panebianco, è stata concessa dal centro studi Michele Panebianco.

 

 

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