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Dieci cacciatori beccati in zona proibita sui Nebrodi. Sequestrati 7 fucili e oltre 160 munizioni

Un’intensa attività antibracconaggio, condotta dal Corpo Forestale regionale nel territorio del Parco dei Nebrodi, ha portato al sequestro di sette fucili, oltre 160 munizioni e vario materiale.

Dieci cacciatori, in particolare, sono stati sorpresi a Falsone Soprano e Portella Cirino, tra Mistretta e Capizzi, mentre si accingevano a cacciare in zona proibita. Tra le armi sequestrate, fucili a canna liscia e carabine semi automatiche con puntatori laser, destinate verosimilmente per la caccia ai suini, munizionamenti di vario calibro, un coltello con lama di 21 centimetri ed una cinghia utilizzata per il trascinamento delle carcasse. Tre i gruppi di cacciatori, con un totale di 14 cani al seguito, per i quali oltre alle sanzioni amministrative scatterà anche il deferimento all’autorità giudiziaria per introduzione di armi ed esercizio dell’attività venatoria in area protetta.

È stato il dirigente dell’ispettorato ripartimentale delle Foreste di Messina Giovanni Cavallaro ad illustrare il bilancio dell’attività condotta dagli uomini del distaccamento di Caronia, al comando del commissario Salvatore Scaffidi Fonti, e di Mistretta, al comando dell’ispettore superiore Sebastiano Giordano.

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