L’unanimità è valore raro, forse non esiste. Però ci vanno molto vicini i consensi nei confronti di quella che, almeno stando agli umori delle prime ore d’esordio del Natale messinese, sembra essersi guadagnata la medaglia di iniziativa più apprezzata: il mercatino di via Laudamo, in un grande spazio pedonale, laterale al teatro Vittorio Emanuele, solitamente e desolatamente vuoto, che ieri è apparso, invece, straordinariamente vivo, pieno di gente, di luci, di calore. Le casette in legno – una cinquantina – e quella, più grande, di Babbo Natale, sono una chicca di queste festività, messa in piedi da un’associazione culturale privata, “The Development”, con il sostegno dell’Ente Teatro e del Comune e il patrocinio dell’assessorato regionale al Turismo.
Ieri il taglio del nastro, a cui se n’è accompagnato un altro, meno ufficiale, ma non meno atteso: quello del bar del teatro, che era chiuso da anni e che ha fornito, al momento dell’accensione dell’albero di Natale di fronte all’ingresso del Vittorio Emanuele, i calici di prosecco con il quale i vertici di Comune e Teatro hanno brindato al nuovo corso.
«Un altro pezzo di città che ci stiamo riprendendo, un'area mai vissuta per come merita», ha detto il sindaco Federico Basile a proposito della deliziosa via Laudamo. «Uno spazio che è stato appena inaugurato ed è già strapieno di famiglie, di bambini – ha detto, gonfio d’orgoglio, il commissario del Vittorio Emanuele (ma prossimo presidente riconfermato) Orazio Miloro –. Il Teatro in questo momento rappresenta veramente quel luogo di raccolta e di unione che deve essere, in un periodo in cui le famiglie hanno bisogno di serenità e spensieratezza. È un’iniziativa che unisce una serie di realtà, quella enogastronomica a quella artigianale, fino alla casa di Babbo Natale». Un villaggio, ha assunto il soprintendente del Teatro, Gianfranco Scoglio, che «rappresenta un connubio tra le attività culturali e l'artigianato locale».
L’organizzatore è Lello Manfredi, ormai storico promoter locale, la cui firma è riconoscibile su molti dei grandi eventi che negli anni si sono tenuti in città: «La cosa più significativa che ci siamo sentiti dire è “non sembra nemmeno Messina”». Ed è anche la frase che è parsa più ricorrente tra i primissimi cittadini che hanno affollato il percorso tra le casette di legno, tracciato da un tappeto rosso.
In generale sono oltre 200 gli eventi musicali, artistico-culturali, dell’artigianato, di antichi mestieri e tradizioni popolari e di animazione territoriale, che si svolgeranno fino al 7 gennaio su tutto il territorio dal centro città ai villaggi. «Un calendario ricco, pensato per tutti – ha sottolineato il sindaco Basile –. Mi auguro che sia un mese in cui riusciamo a goderci la città. Stiamo creando ambienti per vivere in maniera allargata un Natale che non è solo al centro».
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