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Messina, dopo il corteo le polemiche: sconcerto del sindaco per lo striscione “Il Ponte... unirà due cosche”

Era l’aprile del 2009 quando l’allora presidente della Regione Puglia, e leader del partito Sel-Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, affermava durante un incontro pubblico che «il Ponte sullo Stretto è una truffa, non unirà due coste ma due cosche». Poi, più o meno, la stessa frase fu utilizzata da don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera. A distanza di 14 anni, con il ritorno delle procedure volte alla progettazione esecutiva e alla costruzione del collegamento stabile nello Stretto, sono tornate anche quelle frasi-slogan. Le ha ripetute lo stesso don Ciotti a luglio, precisando poi che il suo ragionamento era ed è molto più complesso e articolato. Il fondatore di Libera, infatti, ha chiarito di non voler offendere siciliani e calabresi, con i quali dice di condividere storici percorsi di amicizia e di solidarietà, ma di additare alle istituzioni e alla politica il pericolo che si possano saldare gli interessi criminali di mafia e ‘ndragheta in vista degli appalti miliardari legati alla grande opera.
Ma quella frase, “Il Ponte unirà non due coste ma due cosche”, ha fatto bella mostra di sé durante il corteo di sabato pomeriggio, organizzato dal Coordinamento dei Comitati del Fronte del No. E ha scatenato la reazione dei sindaci siciliani. Da Messina, toccando Palermo e Catania, è un coro indignato contro quello striscione. «Nel rispetto di tutte le espressioni democratiche da cittadino e da sindaco – dichiara Federico Basile – accolgo come ho sempre fatto ogni tipo di corteo o azione di comunicazione, legale e legittima. Ma quando un’azione di legittima democrazia diventa strumento di altro genere di comunicazione non posso non condannare un comportamento che prescinde dal tema della manifestazione. Ho letto il manifesto che è stato esposto durante il corteo No Ponte e davvero non capisco quale messaggio si voglia dare».
Ad accendere la miccia era stato, sempre ieri mattina, il sindaco di Taormina Cateno De Luca. «Rispetto alla manifestazione No Ponte che si è svolta a Messina auspico che gli organizzatori prendano le distanze dallo striscione che ieri ha sfilato per la città e in cui si riporta una frase che rappresenta un'allusione intollerabile – afferma il leader di Sud chiama Nord –. La frase riportata nello striscione “Il ponte unirà due cosche anziché due coste” è una dichiarazione di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, un uomo di chiesa che ha tutto il mio rispetto per il suo ministero e per le sue attività, ma che esempio sta dando con queste affermazioni? Una generalizzazione che fa male alla stragrande maggioranza di siciliani e calabresi onesti. Perché dare dei mafiosi in maniera indiscriminata ai siciliani e ai calabresi ad ogni occasione? Perché nessuno si è posto il problema della presenza di quello striscione? Non si può dare spazio a queste esclamazioni. Io sono contro il Ponte di Matteo Salvini a vantaggio del Corridoio Berlino-Palermo, ma non si può consentire che passi il messaggio che le grandi opere al Sud debbano necessariamente sapere di “mafia”. Ritengo che i presidenti delle Regioni Calabria e Sicilia debbano intervenire prendendo le distanze e querelando gli autori di questo striscione», conclude il deputato regionale e sindaco taorminese.

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