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Taormina, Ucchino si è ripreso “Molior”: per il Comune l’opera realizzata in occasione del G7 era un regalo

«Cosa provo? Né rabbia né delusione, avevo in mente da mesi di farlo perché gli artisti vanno pagati, ma in fondo un’opera è sempre utile in qualunque posto si trovi».
Nino Ucchino osserva la sua scultura sospesa in aria e la accompagna con lo sguardo sull’autocarro che la riporterà a casa, da dove è partita sei anni fa.
“Molior”, l’opera in acciaio inox realizzata dall’artista di S. Teresa di Riva per il G7 del 2017, ieri ha salutato definitivamente Taormina ed è stata trasferita nel laboratorio “Steel Art” di Ucchino, a Savoca. Una gru l’ha infatti rimossa dal basamento in cemento a Capo Taormina, sul quale era stata collocata nel dicembre 2017 e poi inaugurata il mese successivo alla presenza di numerose autorità. Una rimozione legata al mancato pagamento della scultura da parte del Comune, che secondo l’artista è stata commissionata dall’Amministrazione del sindaco Eligio Giardina dopo la presa visione del progetto e del preventivo, ma senza che venissero poi adottati gli atti necessari.
Dopo un’attesa di quattro anni, nel febbraio 2022 Ucchino ha chiesto alla Commissione straordinaria di liquidazione del dissesto l’insinuazione nella massa passiva per la somma di 50.000 euro, a titolo di compenso per la scultura, ma lo scorso 5 giugno l’organismo ha comunicato il diniego, ritenendo l’opera come dono dell’artista alla città per il G7; il 3 luglio è arrivato il no definitivo dalla Commissione ed è stata rimessa al sindaco l’attivazione delle procedure di rilascio dell’opera.
«Non esiste un atto formale di incarico per la realizzazione di “Molior”, e il successivo impegno di spesa - spiega l’avv. Santina Intersimone, che assiste Nino Ucchino ieri presente allo smontaggio dell’opera - né atti che formalizzano un’eventuale donazione, che va siglata con un contratto.

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