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Barcellona, l’eredità della zia e la guerra giudiziaria: assolte due sorelle. Nessuna appropriazione indebita

Per l'eredità della zia buonanima, una ricca ereditiera di Barcellona, i giudici della Corte d'Appello di Messina, presidente Antonino Giacobello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, hanno assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” due cugine, entrambe nipoti dell'ereditiera, dal reato di appropriazione indebita dell'ingente somma di complessivi 820 mila euro. Le persone assolte perché il fatto non sussiste, sono: Santa Siragusa, 66 anni che ha rinunciato alla prescrizione del reato, difesa dall'avvocato Francesco Aurelio Chillemi e Anna Siragusa, 59 anni difesa dall'avvocato Roberto Picciolo. Entrambe le donne, tra i tanti nipoti di Olivia Siracusa, la quale ha vissuto nell'agiatezza a Roma, dove per anni aveva lavorato nella segreteria politica dell'on. Aldo Moro. La donna è poi morta a 91 anni, il 24 aprile 2015, in un letto di una casa di riposo. Da all'ora è iniziata la questione giudiziaria. Oltre all'assoluzione, la Corte d'Appello, ha disposto con la stessa sentenza la restituzione delle somme ad oggi in sequestro. Restituzione che dovrà avvenire solo dopo che la sentenza diventerà definitiva. Si tratta di somme sequestrate dal Tribunale nel corso del processo di primo grado: 450 mila euro, oltre a porzioni di edifici e terreni, sequestro che fu operato nei confronti delle due cugine.
La sentenza colpisce anche le due associazioni a cui la donna con il testamento aveva legato erogazioni per le attività. Infatti sono state persino condannate le due associazioni che avevano presentato ricorso in Appello nella qualità di parti civili danneggiate: A.I.S.M, Associazione Italiana Sclerosi Multipla e "Save The Children Onlus" che dovranno pagare anche le spese processuali del giudizio celebrato in Corte d'Appello.

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