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Forza d’Agrò, processo “Nerone bis”: inflitti 17 anni di carcere. La pena più pesante a Gabriele Pitasi

Quattro condanne, per un totale di 17 anni, e due assoluzioni. Si chiude così il processo nato dopo l’operazione “Nerone bis” dei carabinieri della Compagnia di Taormina, culminata con 6 arresti scattati il 30 giugno 2022 ai danni della banda accusata di aver messo a segno danneggiamenti e persecuzioni a cittadini e uomini alle Forze dell’ordine di Forza d’Agrò. Sul banco degli imputati i fratelli Gabriele e Davide Pitasi (rinchiusi in carcere), la madre Franca Bartolone, Giuseppe Macrì, Salvatore Lenzo e Andrea Micali.
La giudice monocratica Monica Marino ha condannato Gabriele Pitasi a 8 anni e 3 mesi di reclusione e 7.400 euro di multa, e Davide Pitasi a 7 anni, 5 mesi e 10 giorni e 6.000 euro di multa per diversi capi d’accusa: il danneggiamento aggravato con incendio dell’autovettura dell’allora comandante della Stazione carabinieri, il luogotenente Maurizio Zinna, bruciata davanti la caserma la notte del 31 marzo 2021; la tentata estorsione al titolare dell’hotel e ristorante “Agostiniana”, Pippo Bondì, con una bottiglietta di benzina sul parabrezza dell’auto di un dipendente accompagnata da un biglietto con la richiesta di 65.000 euro; lo stalking alla famiglia Stracuzzi, limitatamente al padre Sebastiano e al figlio Gianpaolo; la cessione di droga tra cocaina, crack e marijuana (8 episodi per Gabriele, 5 per Davide) riqualificata però in spaccio di lieve entità.

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