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Messina, la confisca a Bonaffini: nuovo annullamento deciso in Cassazione. Tutto da rifare

Un’altra tappa giudiziaria del maxi sequestro Bonaffini-Chiofalo, in questo caso sul piano penale, si è consumata nell’ottobre del 2021, con quattro assoluzioni

Intestazione fittizia di beni, condannati Bonaffini e Chiofalo

Ormai è una telenovela giudiziaria che dura dal 2011, quindi da ben 12 anni. Ed è ancora destinata a durare. Già, perché proprio ieri la Cassazione s’è pronunciata, e siamo alla terza volta, sulla confisca di beni al gruppo imprenditoriale di Sarino Bonaffini, che come primo atto vide il maxi sequestro nell’ormai lontano ottobre del 2011, per un valore stimato di 450 milioni di euro.
Ed ha “annullato con rinvio”, come si dice in gergo, e questo significa che ci sarà di nuovo una corte d’appello che dovrà pronunciarsi sulla confisca. O meglio su quella parte di beni, aziende e immobili che ancora rimangono “bloccati”. Questo perché nelle puntate precedenti rispetto al compendio globale che fu sequestrato in origine si sono registrati per un verso la restituzione di tutti i beni al socio storico di Bonaffini, il gruppo Chiofalo, e più di recente, nel maggio scorso, la stessa corte d’appello di Messina ha restituito una parte dei beni cui erano stati apposti i sigilli in origine. A maggio, dopo il secondo rinvio della Cassazione che risaliva all’ottobre del 2021, in sostanza si è registrata la revoca della confisca per una serie di congiunti, Angelo Bonaffini, Giuseppa Prinzivalli, Carmelo Bonaffini e Carmela Gurnari, mentre la conferma è stata disposta solo per Sarino, il capostipite del gruppo imprenditoriale.

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