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Taormina, controlli sulla Tari: oltre 2.000 utenze del tutto sconosciute e un buco di 6 mln

La storia della tassa rifiuti raccontata in 13 pagine, con errori ed omissioni e i rimedi da adottare per correggere il tiro. È tutta nero su bianco l’analisi del tax-gap della Tari a Taormina, con lo studio finalizzato alla bonifica della banda dati e all’inserimento di tutti gli immobili non dichiarati o dichiarati in maniera parziale o infedele.
A redigere il documento è stato Roberto Cicala, esperto del sindaco Cateno De Luca, che ha consegnato all’Amministrazione una dettagliata analisi basata sull’incrocio di dati rilevati da più fonti, approvata dalla Giunta che ha stabilito di chiedere la collaborazione dei detentori di immobili ai quali sarà inviato un questionario per comunicare i dati catastali, la data di inizio della detenzione e il tipo di utilizzo (domestico o non domestico) e la categoria di appartenenza.
Il dato che è emerge è piuttosto allarmante: ad oggi risultano 2.050 utenze non dichiarate, ossia fantasma, che non hanno mai ricevuto una bolletta dal Comune con un mancato gettito di 5.137.933 euro per gli anni non prescritti (856.322 euro nel 2023) oltre a 1.541.380 euro di sanzioni (256.896 euro per l’anno in corso): quasi 6,7 milioni di euro da recuperare per omessa dichiarazione.
«Lo studio stima nel 30% la quantità di immobili non correttamente denunciata o con superficie di tassazione non corretta o infedele - scrive Cicala - e le previsioni finali sono di accertare che almeno il 20% delle utenze verranno inserite nella lista di carico».
Indispensabile sarà aggiornare gli elenchi inserendo gli immobili suscettibili di produrre rifiuti, per abbassare i costi e attuare una corretta ripartizione delle spese, secondo il principio del “pagare tutti per pagare meno” visto che maggiore sarà la platea minore sarà la tariffa a carico di ognuno. Gli immobili suscettibili di conferire rifiuti sono 13.648, di cui 8.449 abitazioni, ma quelli dichiarati con i dati catastali sono 3.964, poco meno del 30%, mentre per altri 6.387 manca il riferimento del Catasto. In sostanza mancano in banca dati Tari 3.297 immobili, di cui circa 500 potrebbero non produrre rifiuti, e occorre verificare lo stato di tassazione di 2.797. Ad oggi risultano 10.359 utenze suddivise in 8.743 domestiche (5.688 residenti e 3.055 non residenti) e 1.616 non domestiche: i nuclei familiari residenti sono 5.449 e incrociando i dati della lista anagrafica con quelli degli utenti Tari emergono 1.728 nuclei fantasma per un totale di 3.161 residenti e una superficie stimata di 124.416 mq, mentre quelli registrati sono 3.721. Un mancato gettito annuale di 438.163 euro, calcolando un’abitazione da 72 mq con le tariffe del 2023, il cui incasso permetterebbe una riduzione delle tariffe del 14,2%.

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