Una decisione era nell’aria, l’altra molto meno. Che Stefano Blasco non sarebbe stato riconfermato al comando della polizia municipale era ormai scontato, il sindaco Federico Basile lo aveva di fatto annunciato da tempo. Meno scontata era la modalità di sostituzione. Lo stesso sindaco, fino a pochi giorni fa, aveva parlato di selezione pubblica, magari con un articolo 110, e cioè un’assunzione a tempo determinato. «E di solito quando dico una cosa tendo a realizzarla», aveva anche aggiunto Basile. In realtà non ci sarà alcuna selezione. Il nuovo comandante della polizia municipale è stato già individuato, si tratta di Maurizio Cannavò, originario di Giarre (dove è stato anche comandante), attualmente alla guida dei vigili urbani di Ragusa, città dalla quale arriverà tramite lo stesso istituto che aveva portato Blasco a Messina, quando il Comune era retto dal commissario Leonardo Santoro (nell’interregno tra Cateno De Luca e Basile): il comando.
Logico chiedersi: perché, allora, non proseguire con il comando di Blasco, posto che dal Comune di Enna era arrivato un sostanziale via libera, già comunicato per le vie brevi a Blasco stesso? A spiegarlo è il sindaco Basile, che entra anche nel merito del motivo per cui è stata abbandonata, per ora, la pista della selezione: «La prima intenzione era di procedere con un tempo determinato, col 110, perché avevo bisogno di una garanzia di continuità da qui fino a fine mandato». Il comando da un altro Comune, però, ha offerto una nuova chance: un incarico per 36 mesi, sostanzialmente quasi fino alla scadenza della sindacatura Basile, senza dover passare dal passaggio preliminare dell’autorizzazione della Cosfel, la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali, che deve dare disco verde a qualsiasi assunzione di un Comune che è sotto procedura di riequilibrio. I 36 mesi non avrebbe potuto assicurarli Blasco, che ha già trascorso 18 mesi in riva allo Stretto e al massimo avrebbe potuto ricorprire un incarico per altri 18.
«Negli ultimi giorni ho avuto modo di discutere con il comandante di Ragusa e ho avuto interlocuzioni con il sindaco», dice Basile. Insomma è già cosa fatta: Cannavò sarà a Messina non più tardi di lunedì. Del resto il dialogo tra Basile e il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, non può non essere agevolato dal fatto che quest’ultimo, alle elezioni del maggio scorso, è stato ufficialmente sostenuto da Cateno De Luca e Sud chiama Nord. Un’affinità politica, dunque, che il sindaco punta a trasformare in affinità operativa col nuovo comandante, «a partire dalle 100 assunzioni che contiamo di fare nel giro di un anno», aggiunge Basile.
Il capitolo Blasco, dunque, si è chiuso ufficialmente ieri. «L’ho incontrato – dice il sindaco –, non ho nulla da dire sulla professionalità mostrata in questo periodo. L’Amministrazione è chiamata a fare delle scelte e io la mia scelta l’avevo fatta. Non è detto che magari le nostre strade non si incrocino in futuro, non c’è nulla di personale». Quasi a voler smentire un “sentore” ricorrente, negli ambienti della Municipale. E cioè che tra l’amministrazione Basile e il comandante Blasco il vero amore non sia mai sbocciato.
Traspare amarezza, invece, dalle ultime dichiarazioni che Blasco decide di rilasciare prima di tornare a Enna: «Ero preparato da tempo a questo distacco, e la speranza coltivata più da tantissimi miei colleghi che da me, mi ha reso questi giorni incerti e interiormente faticosi. È stata una bellissima esperienza accompagnare per un tratto Messina in un percorso di rinascita che mi auguro prosegua. Ringrazio tutti i colleghi e la città per l’affetto e la stima dimostrata, che ho sempre cercato di ricambiare col massimo impegno. Mi spiace non aver potuto salutare tutti. Auguro al mio successore Maurizio Cannavò di cui ho appreso dai media locali, di svolgere un lavoro migliore di quello che ho portato avanti io».
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