Quando il degrado dilaga, non ci si accorge dei dettagli. Tutto sembra sporco e brutto. Come nei reportage all’interno delle nostre baraccopoli. Poi, quando si comincia a risanare sul serio, nel mare di macerie frutto delle demolizioni, ciò che resta appare ancora più orrendo di prima. Piccola premessa per entrare subito nell’argomento: i lavori lungo la cortina del porto.
Gli interventi in corso, che finora hanno riguardato il fatiscente edificio degli ex Magazzini Generali, e che ora coinvolgono l’ex Mercato Ittico comunale, in futuro – fra qualche mese, secondo i piani di Palazzo Zanca – si estenderanno anche agli ex Silos Granai. Ma c’è un “ma”: resta in piedi, finora, l’ex Casa del Portuale. Ed è a questo che si riferisce la nostra premessa.
Tra tutti gli immobili del compendio che sorge tra la Stazione Marittima e l’ex Palazzo Reale-Dogana, il più piccolo e nascosto è proprio quello: la vecchia sede adibita a Casa del Portuale. È stata utilizzata per decenni, poi abbandonata al suo destino, occupata dagli attivisti del “Pinelli”, sgomberata, ri-occupata, ri-sgomberata, immersa nella più completa sporcizia, terra di nessuno dove si è verificata anche una tragedia (nei pressi fu trovato il cadavere di un senza fissa dimora) e che è più volte è stata oggetto di piccoli roghi che avrebbero potuto causare conseguenze ben più serie. Ma in mezzo al degrado, quasi nessuno si accorgeva di quella Casa, se non quando “Blu”, il famoso “street artist” dipinse una delle sue opere, oggi ormai quasi del tutto cancellata dall’incuria e dalle offese del tempo.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia