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Esami bis a Spadafora, i ragazzi dicono "addio" all'incubo

Nonostante i segni delle tensioni vissute, hanno affrontato la prova con molta forza d’animo. Finito il test la commissione ha voluto ascoltarli, uno ad uno, sui loro progetti di vita e lavoro

Sono da poco trascorse le 8 del mattino quando, a distanza di quattro mesi, gli alunni della quinta A Linguistico del Liceo scientifico "Galileo Galilei" tornano a varcare la soglia del plesso di via Nuova Grangiara per ripetere l'esame orale di Maturità. La tensione è palpabile sul volto di ognuno di loro. D'altronde, la sola idea di dover ripetere l'esame li ha già catapultati da mesi in una dimensione surreale.
Ad attenderli, nell’aula magna quasi gremita di compagni e genitori, c'è già la commissione presieduta dal dirigente scolastico dell'Istituto Ainis di Messina Elio Parisi che, insieme ai sei docenti componenti, inizia a chiamare di volta in volta le cinque studentesse, così come stabilito dal calendario. Oggi toccherà invece ad altri quattro alunni (incluso l'unico ragazzo frequentante la classe), mentre domani sarà il turno delle ultime due maturande della V A. Il calendario segue l'ordine alfabetico. Le prove di ieri si sono svolte in un clima di forte emozione, alleggerito però da un'accoglienza serena e armoniosa creata dalla commissione, che ha messo a proprio agio le studentesse le quali, a loro volta, hanno dimostrato di aver studiato e di avere fortemente a cuore l'andamento dell'esame.

Dopo l'esposizione degli argomenti e il confronto sulle prove scritte eseguite a luglio, i commissari hanno chiesto a ciascuna delle giovani di parlare dei loro progetti futuri, delle loro attitudini e dei loro obiettivi. Dagli aspetti prettamente didattici, che sono stati a lungo approfonditi, si è passati a tratteggiare quelli personali. Un segnale di incoraggiamento nei confronti di questi liceali e un gesto di vicinanza e di grande umanità da parte del presidente Elio Parisi e degli insegnanti. Dopo la conclusione di ogni esame, la commissione si è riunita per alcuni minuti, mentre il gruppo di studenti e genitori è sempre rimasto compatto sia dentro che fuori dall'aula magna. Nonostante lo scoglio superato, però, si è percepita fino alla fine la scia della sofferenza vissuta per lunghi mesi, che nulla ha tolto alla loro serietà e concentrazione.

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