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Messina, troppi i minori nelle “aree svantaggiate”: il Report 2023 di Save the Children

Le chiamano «aree svantaggiate». E quando il riferimento è ai bambini e agli adolescenti che vi vivono, quella situazione di “svantaggio” diventa un pesantissimo handicap che può segnare l’esistenza di ragazze e ragazzi, oltre che di un’intera comunità. Messina rientra tra le “aree svantaggiate”, nel Report su “Fare spazio alla crescita” dell’organizzazione “Save the Children” e, all’interno della città metropolitana, ci sono sacche di degrado territoriale, dove si registrano drammatici dati di dispersione scolastica, di analfabetismo, di disoccupazione giovanile, di redditi da povertà, di presenza di “neet” (giovani che non studiano più e che non lavorano).
Veniamo al Report. Quasi 3 milioni e 800 mila bambini e adolescenti, tra i 0 e i 19 anni in Italia vivono nelle 14 Città metropolitane e, in maggior parte, nei quartieri svantaggiati e privi di spazi, stimoli e opportunità per crescere. Su 114 municipi dei Comuni principali, 33 presentano fattori di svantaggio più elevati. Nelle stesse zone, 240 istituzioni scolastiche a rischio “dimensionamento”. Sono questi i dati generali del nuovo Rapporto 2023 di “Save the Children”, presentato in occasione del lancio della nuova campagna di sensibilizzazione “Qui vivo”, «che vuole mettere al centro dell'attenzione i bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono nelle periferie geografiche, sociali ed educative nel nostro Paese».
Gli esperti che hanno lavorato all’indagine partono da una considerazione: «Se è vero che con il crollo della natalità in Italia ci sono sempre meno bambini, i 10 milioni e 493 mila bambini e adolescenti tra 0 e 19 anni che vivono nel nostro Paese fanno i conti con una evidente disparità nell'accesso agli spazi abitativi, scolastici e pubblici adeguati alla crescita e al loro benessere educativo, fisico e socio-emozionale. Tra gli 0-19enni che vivono in Italia, ben 3 milioni e 785 mila, quasi 2 su 5, si concentrano nelle 14 città metropolitane, costituite dal Comune principale e dal suo hinterland, dove vive anche il 13,7% dei contribuenti con reddito inferiore ai 15 mila euro annui. In Città metropolitane del Sud Italia quali Catania, Palermo e Messina più della metà dei contribuenti ha un reddito inferiore ai 15mila euro annui.

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