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Incendi a Messina, sui Colli Sarrizzo scatta la messa in sicurezza del costone di "Crupi"

A seguito dei drammatici incendi dell’estate appena trascorsa, il Servizio per il Territorio di Messina, al fine di prevenire fenomeni di dissesto idrogeologico e tutelare l’incolumità pubblica dei tanti cittadini che percorrono quel tratto di strada, ha iniziato i lavori di messa in sicurezza del costone a monte della s.s. 113 al Km. 9,700 circa, località “Crupi”, attraverso la posa in opera di biostuoia vegetale antierosiva e la regimazione delle acque a monte, nei canali di raccolta oggetto di ripristino.

Su questo costone percorso dall’incendio del 25-26 luglio, sono stati tagliati circa 80 alberi bruciati e a rischio crollo (pini, lecci, acacie e roverelle) e pertanto, al fine di prevenire fenomeni di dilavamento e scivolamento a valle di terra, detriti e sassi, il Servizio per il Territorio di Messina - Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale, con l’impiego di fondi regionali, ha programmato una serie di interventi con tecniche di ingegneria naturalistica tra cui, oltre gli interventi sopradescritti, la realizzazione di graticciate, viminate, idrosemina e messa a dimora di essenze di leccio e roverella.

Gli interventi previsti, su aree di elevato pregio ambientale come i monti Peloritani, sono finalizzati alla risistemazione dell’assetto idrogeologico del territorio e favorire la resilienza della vegetazione, ovvero la capacità di ritornare alle condizioni iniziali ante-incendio, a vantaggio delle specie tipiche della macchia mediterranea (leccio, roverella, erica, ginestra, etc.). Le biostuoie impiegate sono composte da fibre naturali di paglia e di cocco, biodegradabili e compatibili con l’ambiente, spesse una decina di mm., assemblati in modo da formare una struttura intrecciata, semiaperta e deformabile, capace di adattarsi con facilità al terreno sul quale è stesa e fissata al substrato mediante picchetti in ferro.

Questa tipologia di intervento viene normalmente abbinata a semina e messa a dimora di talee e/o arbusti e piantine, negli interventi di sistemazione e consolidamento di pendii o scarpate o di altre opere di ingegneria. La loro realizzazione assicura al terreno trattato un controllo dei fenomeni erosivi per il tempo necessario all'attecchimento ed allo sviluppo di un efficace copertura vegetale. La copertura della superficie contrasta efficacemente erosioni superficiali e piccoli movimenti franosi, intercettando le acque meteoriche e di scorrimento superficiale, non permettendo che queste acquistino l’energia per movimentare gli strati superficiali sciolti del substrato. Lo stesso materiale vegetale vivo, una volta attecchito e sviluppato, svolge nel tempo un’efficientissima azione di consolidamento, mediante l’apparato radicale, e di drenaggio, mediante la traspirazione fogliare. I vantaggi: rapido effetto di protezione e consolidamento, veloce realizzazione, elasticità strutturale, buona adattabilità alla morfologia preesistente, azione protettiva e di arricchimento del substrato (biostuoia), veloce inerbimento.

In definitiva, l’intervento in cantiere assicura al terreno trattato un controllo dei fenomeni erosivi per il tempo necessario all'attecchimento ed allo sviluppo di un efficace copertura vegetale. Inoltre consente, tra l’altro, un miglior equilibrio idrico nonché la conservazione di una quota di umidità al suolo oltre a determinare, nel tempo, un contributo all’apporto di sostanza organica grazie a fenomeni di lenta cessione dovuti alla disgregazione del dispositivo (biostuoia) negli anni successivi la messa in opera.

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