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Messina un tesoro a cielo aperto tra il mare e i monti, i protagonisti "Meeting Tourism” elogiano la città

Il mare e il lago, il Museo e la Madonnina e infine i monti Peloritani per raccontare tutta la poliedricità di Messina. La tre giorni del “Meeting Tourism Messina” va in archivio con un’immersione nella natura, sui Colli San Rizzo, seppur in una giornata condizionata dalla pioggia e dalla foschia, come appurato sin dalla prima tappa al Forte Puntal Ferraro, dal cui belvedere si ammirano le Eolie fino a Capo Calavà.

E poi, ancora, quell’oasi di pace rappresentata dal Giardino botanico, il vecchio vivaio forestale inaugurato lo scorso 20 giugno.

Momenti del genere con buyers, influencer e giornalisti provenienti da ogni parte del mondo, aiutano a conoscere i Monti Peloritani. «Una presenza importante – afferna Giovanni Dell’Acqua, dirigente del Servizio per il territorio di Messina –, sono certo che saranno entusiasti di ciò che avranno visto. Noi vogliamo avvicinare quanta più gente possibile alla nostra realtà, incentivando anche un discorso di educazione ambientale. Stiamo sistemando tante aree come Pizzo Chiarino, abbiamo inaugurato il Giardino botanico e stiamo facendo interventi nel vivaio di Ziriò, un fiore all’occhiello del demanio forestale dei Peloritani». Segnali importanti, che arrivano in una delle stagioni più drammatiche per le nostre colline, devastate dagli incendi criminali.

Prima che arrivi la pioggia, ecco la passeggiata in e-bike a Musolino. Esperienza che affascina lo slovacco Michal Hitka, la cui agenzia (che porta il suo cognome) si occupa soprattutto di “viaggi invernali”, ma che non disdegna quelle tappe d’altura in cui si possono usare proprio le e-bike: «Volevamo conoscere cosa ha da offrire Messina e, oltre agli aspetti naturalistici, mi sono piaciuti il carattere e la voglia di ascoltare delle gente. Elementi che aiutano a portare fuori dalla città le peculiarità del territorio e i percorsi di montagna sono tra questi e sono capaci di attrarre un numero importante di persone».

La pioggia impedisce l’arrivo al Santuario di Dinnammare, ma resta comunque l’opportunità dell’escursione in fuoristrada, curata dal gruppo “X-plore 4x4”, sulle antiche strade militari: da Musolino a Pizzo Chiarino si vive un’esperienza assolutamente “wild”, scortati dalle vetture della Forestale in una sorta di “Camel Trophy”.

Prima di chiudere la mattinata con il pranzo da “Don Minico”, ecco l’occasione di chiacchierare con Maya Dian della Landimension Travel Roma. Un autentico melting pot, con padre tedesco e madre thailandese, ma lei è nata in Indonesia e ora ha un marito italiano: «Non avevo mai fatto tappa a Messina e mi aspettavo di trovare qualcosa di davvero speciale da proporre con la mia agenzia. Magari tanta gente arriva in città a “vagabondare”, non conoscendo davvero i tanti aspetti che noi abbiamo avuto il privilegio di vedere in questi tre giorni».

La tanto attesa “Pagnotta alla disgraziata”, inserita nel 2003 dal ministero delle Politiche agricole e forestali nell’elenco dei prodotti tradizionali nazionali, è la conclusione di una mattinata spensierata, all’insegna della natura, con il “dottor” Paolo Mazza, figlio dell’indimenticato Domenico (don Minico), che prima accoglie i 25 ospiti del meeting nell’Arena Tano Cimarosa e poi li “cura” nella sala al coperto. Esperienza affascinante anche per la russa Elena Kozhemiakina: «Ringrazio tutti per questi giorni indimenticabili vissuti a Messina, mi sono innamorata di questi posti favolosi. Porterò nel cuore ogni minuto vissuto nella vostra città. Ai turisti russi piacciono l’arte, il mare e la gente accogliente, per questo spero che possano venire presto a Messina, una città che sicuramente ameranno».

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