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La conduttrice Rai Metis Di Meo a Messina per il “Meeting Tourism": «È questo il vero porto del Mediterraneo»

Buyers, influencer e tour operator, ma anche giornalisti capaci di portare Messina all’interno di vetrine importanti per farne conoscere le peculiarità al grande pubblico. Per tutti la consapevolezza di essere di fronte a una grande “scoperta”.
Tra i 25 ospiti del “Meeting Tourism Messina” c’è anche Metis Di Meo, autrice e conduttrice Rai che nella sua bio di instagram si definisce “spasmodic traveler”. Una viaggiatrice spasmodica affascinata dalle bellezze della nostra terra: «Messina è il vero porto del Mediterraneo –dice – ogni giorno passato qui è una scoperta ed è difficile assimilare le tante informazioni, gli spunti creativi e le storie che si legano a questa città. Shakespeare, Caravaggio, Antonello probabilmente sono i riferimenti più facili, ma questi personaggi vanno valorizzati per diventare punto di riferimento del turismo internazionale. Bisogna far sapere che Don Chisciotte è nato qui, che Messina fa da sfondo a “Molto rumore per nulla” e ad altre opere shakespeariane. Personaggi iconici che dovrebbero portare pubblico da ogni parte del mondo».

Dal Museo al campanile del Duomo fino alla visita notturna al Forte San Salvatore, sotto la stele della Madonnina: «Questo Museo – continua Metis De Meo – che parte dal Medioevo e arriva fino all’800, mi ha profondamente stupita per l’iconografia femminile, specialmente quella mariana. Se gli italiani sapessero quello che si può fare, vedere e vivere a Messina, per qualità della vita e del cibo, per il folklore e l’autenticità dei suoi cittadini, correrebbero a fare il weekend. Poi ci sono i punti di forza che dovremmo conoscere tutti, come l’orologio astronomico: in Germania o in città come Praga, ci sono milioni di persone che vanno a vedere quel “clock” a mezzogiorno e qui c’è qualcosa che non ha paragoni. Le ore, i pianeti, i giorni, il memento mori, ecco un orologio del genere non l’ho mai visto, come la bellezza di una cattedrale che unisce intorno a sé un dialogo interreligioso meraviglioso. Tanti luoghi che parlano di una cultura e di una comunità che sa stare insieme, ma che ha bisogno di farsi conoscere».

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