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La droga dalla Calabria smerciata sui Nebrodi, chiusa l’inchiesta: 14 gli indagati

E già chiusa l’indagine sull’ennesimo giro di droga sui Nebrodi, che ai primi di ottobre portò all’operazione dalla Guardia di finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, sui rifornimenti in Calabria e lo spaccio lungo i centri nebroidei, e che aveva come base operativa i centri di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja.
L’atto di conclusione delle indagini preliminari siglato dal sostituto della Dda Rosanna Casabona e dalla collega della Procura Giulia Falchi riguarda 14 indagati, ovvero gli stessi - tranne uno - che ai primi di ottobre vennero raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere siglata dal gip Tiziana Leanza.
Si tratta di: Francesco Cotugno, 29 anni, di Raccjua; Dario Di Perna, 31 anni, di Raccuja; Bruno Emanuele, 24 anni, di Mongiana (in provincia di Vibo Valentia); Nunzio Emiliano Franzone, 42 anni, di Raccuja; Giuseppe Licastro, 22 anni, di Reggio Calabria; Mirko Maniaci, 29 anni, di Sant’Angelo di Brolo; Antonino Pappalardo, 45 anni, di Paternò; Piera Mirella Mondello, 53 anni, di Sant’Angelo di Brolo; Sebastiano Pelle, 52 anni, di Bovalino; Salvatore Ratto, 38 anni, di Sinagra; Salvatore Ridinò, 40 anni di Gioiosa Marea; Michele Siragusano; 48 anni di Sant’Angelo di Brolo; Antonino Tuccio, 34 anni di Raccuja. Anche nell’atto di conclusione delle indagini preliminari compare così come nell’ordinanza un quattordicesimo indagato, per il quale però la Procura non ha richiesto a suo tempo alcuna misura cautelare. Si tratta di Alessandro Faranda, 36 anni, originario di Patti.
Nutrito il collegio difensivo, in cui figurano gli avvocati Antonio Spiccia, Giuseppe Condipodero, Marilena Bonfiglio, Alberto Schepis, Giuseppe Germanà Bozza, Davide Barillà, Carmelo Occhiuto, Roberta Castorina, Vittorio Lo Presti, Guendalina Chiesi, Giuseppe Spadaro, Tindaro Celi, Tommaso Calderone, Manuela Alessandrino, Giuseppe Lo Presti e Alessandra Ioppolo.

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