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Messina, il "carrello tricolore"? Tra dubbi e speranze: "Aumentano i prezzi, ma non gli stipendi"

In molti pensano «che la spesa è comunque aumentata, a differenza di stipendi e pensioni»

Gli sconti ci sono, ma non tutti conoscono la differenza tra quelli voluti dal Governo e le offerte proposte dal supermercato. A pochi giorni dall’avvio in città del “Carrello tricolore”, l’iniziativa governativa che “congela” per tre mesi i prezzi di alcuni prodotti di largo consumo della grande distribuzione, prevedendo costi calmierati o ribassati, nei supermercati è caccia all’offerta.
Chi è abituato a fare ogni giorno la spesa più che con gli sconti fa i conti con i soldi a disposizione che di mese in mese sono sempre di meno, almeno per alcune categorie. E dopo gli anni della crisi pandemica, dopo il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina, ora le notizie della guerra che infiamma il Medio Oriente accrescono la paura di una nuova impennata dei prezzi delle materie prime come accaduto dopo l’invasione putiniana.
E allora si guarda con più attenzione al costo di biscotti, pane, pasta, salumi, detersivi e si compra solo il necessario. Ai “Mercati Alimentari”, all’interno del centro commerciale di Tremestieri, i messinesi girano tra i vari reparti per riempire il carrello di buone offerte, non tutti conoscono la novità. Tra i prodotti con il prezzo bloccato, indicati con il carrello tricolore, ci sono anche quelli dei marchi più famosi, c’è di tutto: shampoo, birra, biscotti, croissant, confetture, detersivo per piatti, sughi pronti, latte, assorbenti, panna e molto altro. Chi è affezionato ad una determinata marca può trovare conveniente l’iniziativa. Qualcuno, però, resta perplesso perché pur scegliendo il prodotto con il prezzo bloccato lo ritiene ancora troppo costoso.

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