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«Il Ponte costa 12 miliardi e i fondi ci sono»

Lo ha ribadito il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini durante la convention dell’Italia del Sì a Bolzano. La società Stretto e il Consorzio Eurolink lavorano al secondo step della progettazione. Il Comitato “Invece del Ponte” in piazza a Roma con la Cgil: è un’opera devastante

È un “ponte” che parte da Bolzano, tocca Roma e arriva fin qui, nello Stretto. Favorevoli, contrari, dubbiosi. Gli annunci del ministro, la manifestazione della Cgil e dei comitati del No, la richiesta di un Referendum popolare, gli ulteriori passi avanti nella fase della progettazione da parte della società Stretto e del Consorzio Eurolink. Non possono non restare accesi i riflettori sul collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.

Cominciamo da Matteo Salvini. Il vicepremier, e ministro dei Trasporti, durante la convention dell’Italia del Sì, in Alto Adige, ha ribadito soprattutto due concetti. Il primo: «Quello che realizzeremo non è “solo” il Ponte tra Messina e Reggio Calabria, ma un Corridoio europeo di fondamentale importanza per tutto il Continente. Sarà pronto nel 2032 e vi correranno i treni dell’Alta velocità, oltre che le auto». Il secondo: «Non costerà più di 12 miliardi di euro, i fondi ci saranno, tutto quello che è stato detto e scritto sono sciocchezze». E poi Salvini ammette: «Anni fa sostenevo che il Ponte non servisse, ma oggi stiamo investendo decine di miliardi di euro per l’infrastrutturazione di Sicilia, Calabria e di tutto il Sud. E, dunque, non è più una cattedrale nel deserto, ma un Corridoio che “lega” il Paese, l’Alta velocità che unisce Milano a Palermo, una sfida ingegneristica importante come fu la cupola del Brunelleschi. E anche allora c’erano i contrari, i “No-cupola”, e Brunelleschi passava per pazzo. Oggi quello è il monumento simbolo di Firenze e dell’Italia nel mondo».

Durante l’incontro di Bolzano, è stato anche ricordato che proprio in questi giorni, in Cina, è entrata in funzione la ferrovia ad alta velocità Fuzhou-Xiamen- Zhangzhou, nella provincia orientale del Fujian. Si tratta della ferrovia più veloce della Cina, che attraversa il mare, con treni che viaggiano a una velocità massima di 350 km/h. Il collegamento marittimo della baia di Quanzhou, che fa parte dei 277 km di ferrovia ad alta velocità Fuzhou-Xiamen, è lungo complessivamente 20,3 km, con un ponte marittimo di 8,96 km, molto più lungo del Ponte sullo Stretto avrà una lunghezza di 3.660 metri). Si tratta di un ponte strallato semi-galleggiante con due torri e doppi piani di cavi. La costruzione è iniziata nel 2017. A conferma che nel resto del mondo, le infrastrutture si progettano e si realizzano, anche nell’arco di pochi anni. Ed è proprio sugli aspetti tecnici che stanno lavorando la “Stretto” e Webuild, in vista del secondo “step” dopo l’approvazione della relazione di aggiornamento del progetto definitivo.

A Roma, intanto, si è tenuta domenica scorsa la manifestazione “La via maestra”, promossa dalla Cgil e da oltre 120 associazioni, tra le quali il Comitato messinese “Invece del Ponte”. «La via maestra della Costituzione – affermano i promotori del Comitato – impone che la realizzazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture abbia luogo quando queste costituiscono un effettivo e provato contributo alla crescita economica dei territori, senza aggredirne l’ambiente e senza inibire altre e più importanti opportunità. Il progetto del Ponte sullo Stretto è una follia, una scelta scellerata, sia sotto il profilo delle procedure che nel merito economico e sociale, oltre a determinare danni incalcolabili all’ambiente. Investimenti finanziariamente meno impegnativi consentirebbero di ottenere identici risparmi di tempo nell’attraversamento dello Stretto e di andare incontro ai più importanti bisogni del territorio, con ricadute occupazionali ben maggiori di quanto potrebbe offrire il Ponte».

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