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Dall’università... al verde. La scelta di Maria Pulejo: «Non lascio la mia città. Farò l’operatrice di Messina Servizi e studierò»

Non vuole andare via. Via dalla sua Messina, dal suo quartiere. E per riuscirci, è proprio il caso di dire che ogni occasione è buona.
Lei si chiama Maria. Maria Pulejo. Oggi ha 20 anni e quando ne aveva 17 scrisse un’accorata lettera al sindaco del tempo, Cateno De Luca, chiedendo una risposta alla domanda che la assillava. “Come si fa a rimanere in città? a rimanere a Messina progettando di avere, un lavoro, una carriera un futuro? Davvero come sento dire in giro, qui non c’è niente, ed è meglio emigrare per fare strada?”. Al sindaco chiese che cosa potesse fare lui per evitare che i giovani cercassero altrove quello che invece avrebbero voluto trovare a casa propria. I due si parlarono un po’ a distanza, ne vennero fuori altre domande e altre risposte. Fino a qualche giorno fa, quando la vita di Maria Pulejo è cambiata.

«Abito a Giostra la nostra è una famiglia semplicissima – racconta Maria durante la sua breve pausa pranzo –. Ho frequentato il liceo scientifico Bisazza e mi sono diplomata con 100 due anni fa. Poi ho fatto i test per entrare nel corso universitario di professioni sanitarie in tecnica della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro e sono risultata prima in graduatoria. Adesso sono al secondo anno e ho una media del 28. Insomma un cammino che mi soddisfa». L’anno scorso Maria ha partecipato a l’Estate Addosso, l’iniziativa della Messina Social City con cui i giovani messinesi si avvicinano al mondo del lavoro “guadagnando” i primi soldi durante la pausa dagli studi.

«Ho lavorato in una cartolibreria per due mesi – dice – e quest’anno per il periodo clou dell’inizio dell’anno scolastico mi hanno chiamata per un mesetto. La mattina lavoro al negozio e il pomeriggio vado a lezione all’università. La sera studio».

E il futuro? «Durante l’alternanza scuola lavoro che ho fatto a scuola, ho sentito tanti adulti dire che era meglio prepararsi a lasciare Messina, perché tanto qui era impossibile fare strada. Anche la professione di tecnico della sicurezza è più richiesta al nord che qui e quindi tutto mi portava a pensare che il mio futuro fosse lontano da qui».

Maria a giugno decide di partecipare al concorso per apprendista operatore del verde che ha lanciato Messina Servizi. «L’ho fatto più per gioco che con convinzione – dice Maria che è anche una ballerina provetta –. Visto che per trovare lavoro ne avrei dovuti fare altri, mi sono detta, ma perché non provare a farne qualcuno prima per vedere come ci si trova. Fatto per gioco, sono entrata fra le vincitrici».

Maria lo ha saputo venerdì sera, mentre era a cena con la sua famiglia che era felicissima per il successo. «Poi però ho sentito il giudizio dei miei coetanei che mi hanno fatto pensare. C’era chi mi diceva “sei sprecata", chi, "operatrice del verde? farai la spazzina!" o ancora: "con le tue potenzialità puoi fare molto altro, rifiuta". Gli adulti mi dicevano che era una cosa bellissima, i giovani di rifiutare. Era divisa, ma poi mi sono convinta che non devo lasciar cadere nessuna opportunità che mi capita. Figuriamoci una che si materializza nella mia città. Lo so che fra un anno circa potrei essere laureata e potrei ambire a fare altro, ma questa è la mia città. Farò convivere lo studio e il lavoro e forse avrò bisogno di flessibilità negli orari. Ma è qui che voglio rimanere anche se devo cominciare la mia vita lavorativa da operatore del verde. Oggi non mi posso permettere una macchina e per andare a lezione, al lavoro, dagli amici uso il furgone di mio padre. Ha 500mila km, ma per me è preziosissimo. Racconto questa storia perché vorrei essere d’esempio a molti altri giovani dei quali ho percepito lo scetticismo di fronte alla mia scelta di accettare. Spero, attraverso i miei studi, di poter crescere dentro un’ azienda della mia città, anche partendo dal basso. Ed è quello che ho voluto dire al sindaco De Luca, tre anni dopo la mia lettera-appello. Ai miei coetanei invece dico, provate davvero fino in fondo prima di lasciare la vostra città».

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