La stagione dei concorsi entra nel vivo a Messina Servizi e al Comune. Il turn over di Palazzo Zanca congelato da quasi venti anni e l’irrobustimento del gruppo di lavoro della partecipata dell’ambiente mette entrambi gli enti nelle condizione di dare qualche risposta in più alla città su tutta una serie di criticità che attendono risposta.
Partiamo da Messina Servizi, dove sono stati “scelti” i 94 nuovi dipendenti che dovranno dare una mano sia per il verde che per la gestione dei rifiuti. Ieri sera l’azienda di via Cagini ha pubblicato le graduatoria dei 4 concorsi che sono stati banditi a giugno.
Dopo il test selettivo della seconda metà di luglio che i 4000 candidati hanno avuto la possibilità di fare da casa, le commissioni hanno effettuato le verifiche dei titoli e della somma dei due risultati è venuta fuori la graduatoria dei vincitori e degli idonei. Il grosso dei posti a disposizione erano i 55 per diventare operatore della scerbatura. Hanno fatto domanda in 891 e sono andati in graduatoria in 619. Più o meno nello stesso ambito sono le 5 posizioni ( con 243 in corsa e 157 in graduatoria) per il servizio di disinfestazione e derattizzazione della città. Altri 10 nuovi dipendenti arriveranno a dare manforte alla Messina Servizi per lavorare nel centro di raccolta di Pace per la selezione e l’imballaggio del materiale della raccolta differenziata. E qui le domande sono state 369 con 263 arrivati in “finale”. Tutti questi operatori, da bando ( il rup è il direttore operativo della partecipata Michele Trimboli), dovevano essere under 30 e firmeranno un contratto di apprendistato di 36 mesi. Prima tre mesi di prova e, dopo tre anni, il passaggio a tempo indeterminato. Ma c’era anche un concorso per under 40 con contratto senior ed era quello per operatori per la raccolta differenziata e lo spazzamento. Per 24 posti si sono presentati il 2511. In graduatoria sono andati in 1734.
A Messina differenziata al 57%
Mentre Palermo è soffocata dai rifiuti come tante altre città siciliane, che faticano a tenere le strade pulite, una donna a Messina è riuscita a cambiare quell'immagine insopportabile della spazzatura in ogni angolo. "In Sicilia siamo la prima città metropolitana ad aver raggiunto il 57 per cento di raccolta differenziata, ma è un lavoro partito nel 2018 quando sono stata nominata consigliera nel cda di "Messina Servizi Bene comune". Non è soltanto il mio ruolo come donna, ma il lavoro in team fatto al fianco di un’amministrazione prima con il sindaco De Luca e oggi con il sindaco Basile che ha centrato l’obiettivo».
Lo ha detto Maria Grazia Interdonato, 44 anni, presidente di «Messina Servizi», intervenuta alla terza edizione di «B-Factor», il contest in collaborazione con Intesa Sanpaolo dedicato alle startup innovative al femminile, che si è svolto in mattinata nel Convitto nazionale «Giovanni Falcone», a Palermo, nell’ambito della 23/ma edizione di «Donna Economia & Potere», il seminario internazionale della Fondazione Marisa Bellisario. «Non è stato facile inserirmi in un contesto prettamente formato da uomini - ha aggiunto -. Non è stato facile per me, ma non è stato facile neanche dall’altra parte. Figurarsi una donna giovane che entra a far parte del management, ma noi donne abbiamo sempre quella marcia in più. La mia tenacia e la mia risoluzione nel procedere su quella strada - sottolinea - probabilmente hanno dato fiducia a quella parte della società un pò diffidente. Oggi abbiamo 90 operatrici, nel 2018 erano la metà prima delle assunzioni e, come azienda, continuiamo con l'inserimento di quote rosa tra le nostre operatrici», conclude.
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