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Tutti i numeri del Ponte sullo Stretto di Eurolink. I No-Ponte: "E' soltanto un bluff"

Oltre 50 anni di lavoro, studi e analisi, per arrivare oggi a un nuovo step verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina". Cosi' in una nota, il consorzio Eurolink, guidato dal Gruppo Webuild, che ha consegnato nei tempi previsti la documentazione di aggiornamento del progetto definitivo alla società Stretto di Messina. "Le modifiche descritte nella relazione di Eurolink - viene sottolineato - aggiornano il progetto del ponte e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari rispetto alla più recenti evoluzioni tecnologiche e norme tecniche per le costruzioni, al fine di incrementarne il livello di sicurezza e compatibilità ambientale, per un'opera che rappresenta una sfida tecnologica e una vetrina dell'ingegneria italiana nel mondo".

"L'aggiornamento del progetto definitivo rappresenta il culmine di anni di lavoro coordinato di centinaia di ingegneri, tecnici, professori universitari e ricercatori. Questi esperti hanno lavorato per sviluppare soluzioni progettuali in grado di garantire i più alti livelli di sicurezza, efficienza, sostenibilità ambientale e impatto economico e sociale per il Ponte sullo Stretto, un'opera di straordinaria complessità. Particolare attenzione è stata dedicata alla stabilità della struttura e alla sua resistenza ai venti e ai terremoti".

"Il ponte - prosegue la nota - è stato progettato per resistere a intensità del vento estreme, largamente superiori al vento più intenso mai registrato nello Stretto. Dal punto di vista sismico, l'integrità strutturale dell'opera è stata verificata per eventi di magnitudo superiore all'eccezionale terremoto di Messina del 1908. Gli studi preliminari e le analisi condotte nel corso degli anni hanno reso l'area tra Messina e Reggio Calabria tra quelle più studiate nel Mediterraneo".

Tutti i numeri

"L'opera è destinata a diventare il ponte sospeso più lungo al mondo, con una campata complessiva di circa 3.660 metri e una luce centrale sospesa di 3.300 metri. La sua piattaforma, tecnicamente chiamata impalcato, avrà una larghezza totale di circa 60 metri, e le due torri collocate a terra, che andranno a reggere l'intera struttura, raggiungeranno un'altezza di 399 metri. La struttura - conclude la nota - accoglierà due carreggiate stradali con tre corsie per direzione (due di marcia e una di emergenza) e una linea ferroviaria a doppio binario, consentendo un flusso di 6.000 veicoli all'ora e fino a 200 treni al giorno, rivoluzionando la mobilità dell'area e dell'intero Sud Italia. L’Italia è l’unico Paese europeo che produce più dell’80% dell’acciaio con i forni elettrici. Una tonnellata di acciaio prodotta col il forno elettrico emette dieci volte CO2 in meno di una tonnellata di acciaio fatta con il carbone. Siamo pronti a fornire l’acciaio necessario per costruire il Ponte di Messina”. Lo sottolinea Antonio Gozzi, presidente di Federacciai, in occasione della convention di Fi a Paestum.

La Webuild ha presentato il progetto definitivo, con la allegata relazione di aggiornamento, per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. L’annuncio fatto da Pietro Salini alla festa di Forza Italia, in corso a Paestum, rappresenta un altro importante passo in avanti verso un traguardo storico per il nostro partito e per questo governo. Adesso, dopo le verifiche dei tecnici indicati dal Ministero, la Webuild potrà firmare il contratto e prepararsi alla posa della prima pietra, per poi cominciare i lavori già nel 2024. Il Ponte sullo Stretto sarà una grande occasione per le Regiorni del Mezzogiorno, porterà in Sicilia e in Calabria lavoro, investimenti, turismo, nuove opportunità. Questa è la volta buona, avanti per trasformare in realtà uno dei sogni del presidente Silvio Berlusconi”.

I “No Ponte” in piazza «È soltanto un bluff»

Tirare le fila in vista delle future azioni di mobilitazione. È l’obiettivo del “Fronte del No”, pur nella diversità delle “anime” che lo compongono. Ufficialmente, infatti, sono tre i Comitati ri-costituiti, dopo le battaglie dei decenni scorsi. Ci sono i “No Ponte” che fanno riferimento, in particolare, ad attivisti storici di Messina, quali l’insegnante pacifista Antonio Mazzeo e l’ex consigliere comunale Gino Sturniolo, e che ieri si sono riuniti in assemblea a piazza del Popolo. C’è il Comitato “Invece del Ponte”, fondato da ex amministratori della Giunta Accorinti, il prof. Guido Signorino, l’ing. Sergio De Cola, l’esperto di economia e finanza Elio Conti Nibali. E c’è il Comitato “No Ponte Capo Peloro” che vede in prima fila ambientalisti di lungo corso come Daniele Ialacqua, anch’egli ex assessore quando era sindaco Renato Accorinti.
E proprio quest’ultimo Comitato ieri ha rilanciato l’appello ai messinesi, ai siciliani e ai calabresi, perché partecipino al corteo programmato per il prossimo 2 dicembre. «Continua il gioco d’azzardo del Ponte sullo Stretto – affermano i rappresentanti di “No Ponte Capo Peloro” –, questa volta con la “giocata” bluff dell’annunciata consegna della relazione d'aggiornamento del progetto definitivo. Sarebbe la prima volta che viene rispettata una scadenza del fantomatico cronoprogramma. Dopo la nomina con quasi tre mesi di ritardo del Comitato tecnico-scientifico, non si ha infatti ancora notizia del decreto ministeriale per le procedure espropriative, che doveva vedere la luce il 30 giugno con i suoi cassetti e fascicoli virtuali, né della riattivazione del contratto con Eurolink, né si parla ancora della rinuncia dei contenziosi che invece continuano, ma guarda caso si sarebbe rispettata la scadenza del 30 settembre dell'aggiornamento del progetto definitivo (altro che esecutivo pronto, come ha dichiarato il sottosegretario Freni) tanto sbandierata in questi giorni proprio dal diretto interessato, l’ad Salini di Webuild, venendo così in soccorso dell’attuale maggiore sponsor del Ponte ovvero il ministro Salvini, che aveva già azzardato l’annuncio della data della prima pietra entro l’estate del 2024, per poi essere subito smentito ed umiliato dal suo stesso Governo, dal quale non ha avuto certezza nemmeno di un euro né per la progettazione né per le gare d'appalto della grande opera. Francamente ci viene difficile credere che in poco più di quattro mesi si siano potuti aggiornare gli oltre 8.000 elaborati di cui è composto il progetto del Ponte, e che si sia data risposta esaustiva a quanto richiedeva lo stesso articolo 3 della legge n. 58 del 2023 che ha riesumato la “Stretto di Messina Spa”: rispondenza al progetto preliminare e alle eventuali prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso, con particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alla localizzazione dell’opera; adeguamento alle nuove norme tecniche per le costruzioni e alla normativa vigente in materia di sicurezza; adeguamenti alla compatibilità ambientale e all’utilizzo dei materiali di costruzione. Tutto questo in soli 120 giorni? Ci viene difficile crederlo e temiamo che invece si continui con questo bluff il “gioco d'azzardo” del Ponte».

 

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