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Messina, a Montepiselli si è rinnovata la devozione a Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo

Una devozione grande quella a Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo che si rinnova, la prima domenica di ottobre, quest’anno primo giorno del mese, portando con sé valori semplici ma fondamentali quali carità, accoglienza e ascolto reciproco. Sono questi i cardini legati alla spiritualità della santa di Lisieux (in Francia), alla quale è intitolata la chiesa parrocchiale di Montepiselli; da qui è partito il corteo dei fedeli con il simulacro retto dai portatori, guidato dal parroco don Giovanni Sturiale e accompagnato dalla banda di Contesse, in un trionfo di fazzoletti bianchi e fuochi d’artificio, che ha percorso le vie del rione.

In quest’anno speciale, nel quale ricorre il 150mo anniversario della sua nascita (1873-2023) e il centenario della beatificazione (1923-2023), il sacerdote insieme ai membri della pia unione dedicata a S. Teresa, si è fatto promotore di un rinnovato percorso culturale e spirituale inaugurato qualche settimana fa con la presentazione del volume “Più forte dell’acciaio. Lettere dalle trincee a Teresa di Lisieux”, che raccoglie 75 delle oltre duemila epistole conservate nel Carmelo di Lisieux, scritte da soldati, caporali, barellieri, artiglieri, fanti e sergenti per manifestare alla “piccola santa” (ai tempi non ancora canonizzata) gratitudine per la protezione, guarigione e liberazione dagli orrori della guerra ricevute. In occasione della solennità, don Sturiale ha annunciato che nei giorni 19, 20 e 21 novembre prossimi, la parrocchia accoglierà le sue reliquie, insieme a quelle dei santi genitori Luigi e Zelia. In mattinata la messa solenne partecipata dai fedeli insieme al primo cittadino Federico Basile e al presidente della quarta Circoscrizione Matteo Grasso. Don Sturiale, che è anche assistente spirituale di Casa Serena, ha voluto affidare le famiglie, i giovani e gli anziani della comunità e di tutto il mondo, affinchè “trovino sempre nella santa la forza di rigenerarsi nell’amore reciproco”.

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