Tentato furto o profanazione? Questo si chiedono i familiari di Lorena Mangano che ieri hanno trovato spostata la lastra di marmo che copre la tomba della giovane studentessa orlandina al cimitero comunale. Non è bastata la sofferenza che familiari ed amici continuano a patire dopo la scomparsa di Lorena morta a soli 23 anni a causa di un incidente stradale all'incrocio tra la via Torrente Trapani e la via Garibaldi, a Messina, la sera del 26 giugno 2016.
Non sono stati sufficienti i sacrifici e lo strazio di un processo per omicidio stradale che ha portato alla condanna definitiva della Corte di Cassazione a 5 anni per Giovanni Gugliandolo e a 9 anni e 4 mesi per Gaetano Forestieri, l'uomo alla guida dell'Audi TT che investì la Fiat Panda di Lorena (in primo grado Forestieri e Gugliandolo furono condannati rispettivamente a 11 e 7 anni). Poi la beffa della notizia che lo stesso Gugliandolo, tornato in libertà, è riuscito a riacquistare la sua 500 Abarth all’asta, la stessa che gareggiava con l’Audi di Forestieri quella maledetta sera.
Adesso anche la macabra scoperta del luogo di preghiera profanato. Una lastra di marmo, del peso superiore a 200 kg, che copre la tomba di Lorena, è stata trovata spostata verso l’esterno di almeno 5 cm. Il padre di Lorena ha già presentato denuncia presso il commissariato di Polizia di Capo d’Orlando per vilipendio di tomba. Nessuna pista viene esclusa anche se quella del furto, di una lastra di quel peso, sembra al momento la meno probabile.
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