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Messina, “massaggi hot” in centri estetici cinesi, “cade” l’associazione per delinquere

Il procedimento penale scaturito dall’inchiesta col nome in codice “Pechino”, relativa ad alcuni centri massaggi presenti in città e nella provincia peloritana, con “happy ending”, fa segnare un nuovo passaggio.
La Terza sezione della Corte di Cassazione ha infatti cancellato il reato associativo e rinviato gli atti alla Corte d’appello di Messina in altra composizione. Accolto il ricorso presentato dal difensore dell’imputata Sun Chungui, 33 anni, difesa dall’avvocato Salvatore Carroccio. Nella sue memoria, quest’ultimo contestava la «mancanza di contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione in relazione alla valutazione della prova e travisamento della stessa, desumibile dal testo del provvedimento impugnato o da altri atti del processo» e la «mancata assunzione e valutazione di una prova decisiva». Poi, censurata l’esistenza di un’organizzazione per delinquere “con uno schema atipico borderline”, «essendo venuto meno il vincolo associativo tendenzialmente permanente, o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati, dall’indeterminatezza del programma criminoso che distingue il reato associativo – ha rilevato l’avv. Carroccio – dall’accordo che sorregge il concorso di persone nel reato, e dall’esistenza di una struttura organizzativa, sia pur minima, ma idonea e soprattutto adeguata a realizzare gli obiettivi criminosi presi di mira».
Nel febbraio del 2021, i militari dell’Arma ricostruirono le attività di un gruppo che gestiva anche un centro estetico di Giardini Naxos, oltre a quelli nel centro di Messina. In ogni locale venivano fatte prostituire delle giovani ragazze orientali. E ogni mese guadagnavano anche diecimila euro, viste le lunghe e furtive schiere di uomini che oltre al trattamento tradizionale, anche con olio profumato e altra roba del genere, in tutto una cinquantina di euro, optavano poi per il classico “regalino” delle ragazze con un corrispettivo di altri 30/40 euro.

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