Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, Tremestieri e il porto incompiuto: così si perde la credibilità

Non è solo un porto, quello di Tremestieri. Non è un insieme di banchine, di nuovi approdi e di piattaforme logistiche. È la cartina di tornasole, cioè una prova, decisiva e irrefutabile, per dimostrare se si è capaci o meno di realizzare un’opera pubblica di tale rilevanza e così a lungo attesa dai messinesi. Ed è un banco di prova ancor più rilevante se si pensa a quello che attende Messina già dall’estate del prossimo anno, nell’eventualità in cui dovessero essere mantenuti gli impegni assunti dal Governo e si aprissero i cantieri legati alla costruzione del Ponte e degli interventi ad esso collegati. Come potranno i cittadini credere in annunci e promesse, quando i cantieri che ci sono già, che sono aperti da anni, non vengono non solo mai completati, ma neppure riavviati?
La vicenda del nuovo porto commerciale è contrassegnata, da decenni ormai, da una cattiva stella. Fin dagli anni del dibattito sulla opportunità o meno di realizzare un vero e proprio sistema portuale nella zona sud, in quel tratto che, secondo diversi esperti del settore marittimo, sarebbe il meno idoneo ad ospitare i traffici tra le due sponde dello Stretto. Inutile tornare troppo indietro nel passato. L’iter progettuale del nuovo porto si va trascinando da quasi 15 anni, il cantiere assegnato a una di quelle imprese che sembravano dare garanzie ineccepibili nel panorama delle costruzioni in Italia, la Nuova Coedmar di Venezia, si è rivelato, invece, una sorta di luogo maledetto. È accaduto di tutto e di più. E se è storicamente vero che a sbloccare le procedure fu il colpo di ruspa inferto alle costruzioni abusive che ancora insistevano su quella porzione di litorale, e che il merito va dato all’ex sindaco Cateno De Luca, è altrettanto vero che sono trascorsi 5 anni da quell’estate del 2018. Cinque anni e siamo al punto di partenza senza avere neppure la certezza che ci siano i fondi per realizzare l’opera. Così salta il banco, fallisce la prova, si rischia di perdere qualcosa che, poi, è difficilissimo da recuperare: la credibilità.

Caricamento commenti

Commenta la notizia