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Messina, l’inchiesta sull’attività dell’Asp e le ingerenze politiche: il gip rigetta la sospensione per Alagna

Richiesta di misura interdittiva rigettata. Ha deciso così il gip Ornella Pastore sull’istanza che la Procura aveva avanzato nei giorni scorsi per l’ormai ex commissario dell’Asp di Messina Bernardo Alagna (si è dimesso dopo la diffusione della notizia dell’inchiesta, n.d.r.), ipotizzando a suo carico la corruzione per le pressioni politiche che avrebbe ricevuto secondo l’accusa dall’onorevole e avvocato barcellonese Tommaso Calderone - viene citato nel capo d’imputazione -, attraverso anche l’intermediazione del suo segretario particolare, Alessio Arlotta.
L’on. Calderone nei giorni scorsi aveva dichiarato alla Gazzetta del Sud di non aver ricevuto alcuna informazione di garanzia per questa vicenda e di essere «totalmente estraneo ai fatti».
Quindi secondo il gip il quadro prospettato dalla Procura a carico di Alagna non sta in piedi, e dal canto suo la Procura presenterà appello perché è convinta delle sue posizioni. La vicenda è destinata quindi ad avere un seguito processuale, così come va avanti su più fronti l’inchiesta che la Procura ha aperto da tempo su tutta l’attività dell’Asp di Messina, e quindi lo spettro degli indagati potrebbe presto allargarsi.
A Messina tra i tanti precedenti sulle diversità di posizioni rispetto al quadro degli indagati tra gip e Procura si può citare quello degli anni 90 legato all’inchiesta su MessinAmbiente, la partecipata comunale che a quell’epoca si occupava della raccolta dei rifiuti in città. La vicenda dopo i vari passaggi tecnici nel nostro distretto giudiziario finì ovviamente in Cassazione.
Ma torniamo ai nostri giorni. Nel pomeriggio del 13 settembre il manager sanitario accompagnato dai suoi due legali di fiducia, gli avvocati Flavia Buzzanca e Alessandro Pruiti, era rimasto a lungo nella stanza della gip Ornella Pastore, ed aveva risposto per circa due ore alle domande della giudice e della pm Roberta La Speme, che era presente per la Procura (nel caso della richiesta di misura interdittiva della sospensione dalle funzioni la procedura prevede un interrogatorio prima della decisione e uno eventualmente anche dopo, n.d.r.).

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