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Così Salina può superare l’emergenza idrica: un dissalatore per ciascuno dei tre comuni

Sembrano condannati perennemente alla schiavitù del rifornimento con navi cisterna i residenti di Salina. E invece c’è un progetto che se attuato potrebbe cambiare il corso delle cose. Un sogno che può prendere forma, in virtù di una determina a contrarre emanata dagli uffici dell’Ati idrico di Messina, guidato dalla commissaria Rosaria Barresi. Con un atto del responsabile dell’Area tecnica e rup Giuseppe Contiguglia, d’intesa con il direttore generale Arturo Vallone, semaforo verde all’impegno di spesa e affidamento della “Collaborazione alla redazione di uno studio di fattibilità tecnica/economica relativo alla risoluzione dell’emergenza idrica dell’isola di Salina”.
Toccherà all’ing. Filippo Martines di Messina, con studio a Catania effettuare – dietro compenso di 15.225,60 euro – rilievi sulla rete elettrica e idrica esistente, individuare le aree dei dissalatori e i fabbisogni di acqua dei comuni di Santa Marina Salina, Leni e Malfa, studiare i carichi elettrici sull’isola e valutare il più idoneo sistema di dissalazione e recupero energetico mediante microturbine. Tutto ciò accompagnato da un’analisi delle procedure autorizzative, dei costi-benefici e dei rischi. In questa fase progettuale – per la quale è stato intanto ricevuto un contributo di 60mila euro – il gruppo di lavoro di cui fa parte anche Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) sta procedendo proprio alla redazione dello studio di fattibilità tecnico-economico per l’intervento incluso nel Piano d’ambito dell’Ati Messina.

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